Anche quest’anno la fiera di San Martino a Inveruno si è caratterizzata per la bellissima manifestazione avicola che ha attirato l’interesse di molti visitatori. Il pollo accompagna l’uomo fin dall’antichità ed è diventato anche mezzo di aggregazione. “Ad oggi – spiega l’allevatore Emanuele Oggioni – abbiamo sempre più comunicazione a distanza, ma il momento associativo è importante e la presenza di così tante razze alla fiera di oggi, con tantissime persone arrivate per ammirarle, lo testimonia. La biodiversità è rappresentata dalle diverse varietà di polli. Una su tutte è la ben nota gallina della ritirata che venne lasciata dai soldati franco piemontesi durante la battaglia di Magenta. Abbiamo portato anche i galli degli imperatori giapponesi caratterizzati da una coda lunghissima che arriva a quattro metri”. Polli che accompagnano la storia, polli talmente belli da vedere da non sembrare veri.
“Tutto questo riconduce ad un modello di vita ormai scomparso – continua – la grande distribuzione ha monopolizzato il mercato dei polli allevati in spazi ristretti. Questa manifestazione avicola insegna ad allevare i polli in spazi larghi e ci riconduce ai modi di vita essenziali che caratterizzavano le nostre campagne fino al secolo scorso. Mangiamo meno carne, ma di maggiore qualità. Questo è il messaggio”. L’associazione non demorde e continua ad allevare polli che vengono premiati con riconoscimenti internazionali. A Inveruno c’era anche il banchetto delle galline dell’Araucana, razza del sud America, la cui caratteristica è di fare uova azzurre.