Guardie giurate nei pronto soccorso di Magenta e Legnano: tre aggressioni in una settimana

Episodi sempre più allarmanti per gli operatori che chiedono maggiore sicurezza sul posto di lavoro.

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Tre infortuni nel giro di una settimana, tutti per aggressioni. Due al pronto soccorso dell’ospedale Fornaroli di Magenta e una a Legnano. Le guardie giurate in servizio nei pronto soccorso di Magenta e Legnano sono ancora in agitazione. Poche settimane fa hanno sollevato il problema delle condizioni di lavoro pesantissime che devono sopportare, ma pare non sia cambiato proprio nulla. Non ne possono più di continuare a lavorare in condizioni di totale insicurezza. L’ultimo caso si è verificato verso le 20.30 dell’altra sera. Una guardia è stata aggredita da una paziente psichiatrica. Colpita con il manico dell’ombrello che, per fortuna, ha provveduto a parare con il polso affinché non finisse in testa. Il risultato è stato 25 giorni di prognosi per sospetta lesione al tendine.

«Sono accaduti, in questi giorni, episodi molto gravi – sottolinea Luca Pellicani che sta seguendo le vicende insieme a Flavio di Matola della Fisascat Cisl – in una sola notte il collega in servizio al pronto soccorso di Legnano ha dovuto affrontare almeno 3 o 4 pazienti psichiatrici. E, durante il servizio notturno, è stato sequestrato un coltello con lama di quindici centimetri. Le persone che arrivano sono troppe, facilmente possono entrare anche armi al pronto soccorso». Le guardie lamentano che, in entrambi i pronto soccorso, si continuano a cercare soluzioni alternative, ma non quelle adeguate. Come trovare un locale da mettere a disposizione per il servizio. Flavio di Matola, Luca Pellicani e la guardia che quella notte era in servizio al pronto soccorso di Legnano, segnaleranno il grave episodio accaduto del coltello sequestrato, alla Prefettura.

«Abbiamo chiesto l’intervento degli enti competenti – aggiungono – chiediamo il raddoppio del personale di servizio perché non è possibile pensare ad una guardia da sola in servizio. Le forze dell’ordine sono sempre in coppia affinché possano supportarsi a vicenda in caso di necessità. Le richieste di nostri interventi, soprattutto per pazienti psichiatrici o situazioni che possono facilmente andare fuori controllo, sono continui. La nostra azienda ha preso accordi per avere un incontro con la direzione sanitaria, ma ad oggi non ne sappiamo nulla. Hanno detto che ci avrebbero fatto sapere, ma ad oggi nessuno si è fatto sentire. Eppure i fatti gravi continuano ad accadere nell’indifferenza generale».

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