In conclusione, di anno scolastico, il gruppo teatrale dell’ICS “Carlo Fontana” ha presentato I vestiti nuovi dell’imperatore, in una rivisitazione dell’opera di Hans Cristian Andersen, con l’aggiunta di ingredienti attuali. “Una delle fiabe più famose dell’autore danese racconta, dipingendo in chiave comico-grottesca, i vari caratteri di un’intera società. Uno spettacolo dove colori, musica e parole si rincorrono in rima e danzano insieme per stupire e incantare grandi e piccoli”, così ha spiegato Concetta Giaimo, docente di Lettere e promotrice dell’iniziativa.
I ragazzi delle classi della scuola secondaria di primo grado “F. Baracca” hanno messo in scena una storia che dimostra grande irriverenza nei confronti del potere che è letteralmente messo a nudo e ridicolizzato. “E’ incredibilmente attuale, fa riflettere e sognare, perché è un testo che descrive la società, in cui l’immagine e la cura dell’apparenza hanno un peso molto forte; aspetti che mettono in luce la difficoltà a fidarsi di se stessi, la paura di dire quello che si pensa apertamente, la tendenza di compiacere chi ha potere, l’ipocrisia di fronte al rischio di perdere dei privilegi, la paura di essere giudicati. Ci rivela che solo la schiettezza dello sguardo, non ancora strutturato del bambino, riesce a rompere il velo della falsità che non ci permette di vedere le cose come sono”, ha sottolineato la professoressa.
“Guardate meno lo specchio e più dentro di voi”, ha sintetizzato Giampiero Chiodini, assessore all’Istruzione del Comune di Magenta, complimentandosi con i ragazzi al termine dello spettacolo alla Tensostruttura, che ha anche visto la partecipazione dell’orchestra della scuola Baracca diretta dal professor Luca Di Martino, con gli alunni dei percorsi musicali che tra lo strumento e il coro hanno accompagnato i diversi quadri della rappresentazione.
Importante novità di quest’ anno, è stato il potenziamento della lingua inglese, grazie al prezioso contributo della prof.ssa Alessandra Rovatti che ha conferito completezza ad un’opera complessa e ricca di significato.
Il progetto Skenè è da sempre sostenuto dal Dirigente scolastico, prof Davide Basano, che ha elogiato il “risultato di un lavoro lungo e intenso e che ha permesso ai ragazzi di crescere”. Il DS ha creduto in questa iniziativa e ha accolto la proposta innovativa anche nella semplicità del suo primo esordio, poiché si tratta di un lavoro articolato in modo trasversale che si è arricchito nel corso degli anni dei molti contributi offerti dalle varie discipline coinvolte, “rappresentando un valido supporto educativo e didattico nel processo affascinante, culturale e formativo dei ragazzi dove ognuno ricava impressioni e cresce insieme agli altri”, ha aggiunto Giaimo.
Il gruppo di lavoro, che vede anche la partecipazione dell’attore e regista Simone Migliavacca insieme ai docenti di italiano, musica, arte, tecnologia, e lingua inglese, intende realizzare “la propria idea di cultura teatrale, ponendo in primo piano lo sviluppo armonico dei ragazzi in un contesto gratificante e collaborativo e offrendo, inoltre, la possibilità di vincere paura e timidezze piccole e grandi, di relazionarsi con i coetanei e con gli adulti in una logica di rispetto e valorizzazione delle specificità di ognuno. Ciò che sperimentiamo ogni anno è fare in modo che tutti i partecipanti riescano ad esprimere liberamente la propria personalità e a stare bene insieme”.
Un contributo è arrivato anche dalle classi seconde A e C, guidate dalle insegnanti Roberta Cerruti e Anna Langone della scuola primaria Santa Caterina che ha allestito una particolare e suggestiva scenografia, che ha svelato il reale, quello della vita che pulsa e l’anima sogna.
I costumi di scena sono usciti dal laboratorio della docente di arte Armanda D’Aniello in collaborazione con la collega di tecnologia Maria Teresa Monfreda che con la creazione di particolari oggetti di scena ha rappresentano l’invisibile, l’essenza stessa di questo spettacolo. “E’ stata preziosa la collaborazione di quattordici alunne delle classi 1 A, 1 E, 3B e 3C che dalla realizzazione del bozzetto fino alla realizzazione dell’abito finale hanno creato nove abiti con riferimenti ad artisti come Klimt, Van Gogh e Andy Warhol che li hanno impreziositi, oltre a oggetti vari di scena con l’utilizzo dei materiali di riciclo e costumi recuperati dalle precedenti rappresentazioni teatrali”, ha spiegato D’Aniello.
Questo laboratorio è stato un perfetto connubio tra la passione, dedizione e creatività delle alunne coinvolte che hanno reso questi abiti delle vere e proprie opere d’arte! E quella sul palco con la musica e la recitazione è stata la conclusione perfetta dell’anno scolastico.
Ancora Simone Migliavacca nelle vesti di arbitro-regista, il 3 giugno ha condotto i ragazzi delle classi prime un format di improvvisazione teatrale, i ragazzi sono guidati alla scoperta del ritmo, della concentrazione, dell’ascolto, all’ uso dell’immaginazione e all’ espressione delle emozioni; il tutto confluendo nell’ acquisizione del senso di “gruppo”. Il percorso laboratoriale, svoltosi da marzo a maggio, ha rappresentato una risorsa pedagogica per gli allievi delle classi prime e ha avuto come obiettivo la scoperta delle proprie capacità espressive e il miglioramento delle abilità motorie.