“Prima di presentare la candidatura per Milano-Cortina 2026 abbiamo fatto fare valutazioni alla Bocconi e alla Ca’ Foscari di Venezia. Era emersa una previsione di indotto di parecchi miliardi. Queste manifestazioni lasciano sempre un beneficio per i territori che va oltre l’evento e determina un miglioramento degli impianti, delle infrastrutture e di immagine”. Così al QN il governatore della Lombardia Attilio Fontana. “Una delle cose che mi disturba di più – aggiunge – è che molte polemiche sono sulle somme che verranno impiegate per la realizzazione non delle Olimpiadi ma di strutture che in realtà andavano rifatte da anni. Sono opere che resteranno sul territorio”. “A livello di impianti sportivi – dice ancora – siamo assolutamente in linea. Per le infrastrutture viabilistiche, le più importanti, come la variante di Tirano o Sondrio, sono in pari: è prevista la conclusione prima dell’inizio delle Olimpiadi e stiamo lavorando a livello ferroviario. È chiaro che per realizzare quelle infrastrutture si stanno creando disservizi al funzionamento dei treni che raggiungono la Valtellina, ma è una conseguenza inevitabile: quelle infrastrutture ne avevano bisogno”.
“Ci sono stati sicuramente ritardi nel passato – afferma Fontana – ma le opere fondamentali saranno realizzate. Altre, non strettamente indispensabili per i Giochi, magari saranno concluse dopo”. Anche sulla pista da bob a Cortina “da quello che ho letto le scadenze saranno rispettate”. L’inchiesta la preoccupa? “La società è stata costituita sulla base di una legge dello Stato e di un’interpretazione autentica da parte del Governo. Se si dovessero ripubblicare i concorsi per assumere tutte le persone della Fondazione non faremmo in tempo. Ognuno si assuma le proprie responsabilità e dica chiaramente se possiamo o no ospitare le Olimpiadi del 2026”.
