RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, la morte di Suor Paola mi riporta in mente tanti ricordi.
Gli anni delle superiori dove il tempo non passava mai e dove andavi a scuola anche il sabato mattina.
Le domeniche erano tutte concentrate sulla messa o a smaltire i fumi dell’alcool del sabato sera…
Il pomeriggio c’erano tutte le squadre in campo … La Rai quando ancora inventava format e non era un contenitore di prodotti TV comprati ; crea “Quelli che il calcio” . Conduttore Fabio Fazio ancora creativo e artistico.
Porta in scena tutta un’altra domenica pallonara. Una delle ospiti era proprio la religiosa con la sua fede biancoceleste ; fede calcistica per la Lazio. Era un Italia anni ’90 senza social, ma facile nella comunicazione. Era l’alternativa alla radiolina con cui collaborava e alle trasmissioni private a base di radiocronache tifate.
Era ancora un Paese che non vedeva in diretta il pallone sempre e ad ogni ora; lo spezzatino non era servito.
Suor Paola portava la sua felice persona senza pesi e pre concetti. Era una religiosa che non era bigotta e solo rosario e Santa Messa: aveva anche la passione di una persona normale.
Questa felicità di vedere commenti simpatici e personaggi strani e irripetibili. Anni ’90; il Paese voleva tornare a sorridere dopo la guerra e Tangentopoli. Un Paese che non voleva essere muto e muro di gomma, ma un cuore di panna.
Era una delle tante religiose cattoliche che stava più in TV che in parrocchia???
No ; portava il Rosario ovunque e usava la sua fama e popolarità per portare il messaggio della felicità e tolleranza. Era molto attiva in mille progetti e lavori.
Con la fine degli anni ’90 e il calcio minuto per minuto ma a ogni ora ; il suo personaggio è stato accantonato e messo in disparte.
Ma sempre ben presente in quelle domeniche dove davanti al piccolo schermo sorridevi e ti divertivi.
Non c’era la litigata feroce o le grida, ma un clima da festa di paese per tutte le spese.
Suor Paola; rappresentava benissimo quelle realtà di vera inclusione senza nessuna condizione e preclusione. Una bella Italia che aveva capito il piacevole scopo di stare insieme con poco.
Oggi quel buio si sente molto di più pensando alla luce che veniva portata da persone comuni con vite e scopi straordinari. Persone nuove in un mondo che non voleva invecchiare.
Ciao, Suor Paola la tua risata e sorriso sarà sempre il più bel dipinto dei pomeriggi semplici anni ’90.
Un giovane studente di provincia ti ringrazia: portare il sorriso è come portare il sole, riscalda ovunque e ad ogni ora”.
A cura di Massimo Moletti