RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, la TV oggi corre sul filo del web per paura di diventare un soprammobile polveroso! Ma in questo modo rischia di essere il fratello maggiore un po’ toccato…
Ormai è dalla fine degli anni ’90 che c’è la corsa al ventre molle del paese.
Vogliamo sentirci intellettuali ma poi guardiamo trasmissioni dove si fa una cosa sola, litigare, gridare e emozionarsi a comando …
Trasmissione dove ci sono concorrenti che si mettono a servizio della folla e del giudizio divino di giurati senza nessuna competenza e conoscenza del settore.
Giudizio ???? Sentenza da fuoco e saette dove si cerca di spronare il mal capitato ad un fallo di reazione… In un paese dove bisogna avere tanti titoli per riempirsi la bocca tanto il giudizio è personale e relativo.
Il web porta tutti questi commenti cattivi e perfidi che prima facevano il prefisso telefonico per chiamare in diretta. Quante volte ci siamo impersonificati nel giudici od opinionista; devo andare io
Ma dicono tutte balle. Noi soli sappiamo la regola vera. Litigare. La società è sempre stata caina e gelosa.
Siamo passati da tutte attrici o attori a voglio dare il mio volto alla TV a voglio dare ‘influencer’
Passando dai giornali. Perché bisogna distinguersi nella folla …
Ma in un mondo che non sa fare nulla e non sa nulla la TV piace sempre ma non guardarla !! Andarci per fare storie web social … Professori senza cattedra e onniscienti hanno sempre popolato la nostra vita
Come i dementi problematici che un giorno si fermano a parlare, poi salutano ma ti danno critica, salutano a fatica e alla fine girano la faccia …
Questa gente vuole un litigio o discussione. Io questa gente l’ho sempre mandata in silenzio perché sono come i video e brutta TV ; basta non guardarla … Oggi la TV dovrebbe fare vedere il bello del mondo e creare un mondo più costruttivo. Può prendere il positivo pure del web, perché c’è molto.
Il brutto non è nel mezzo, ma nel fine delle persone…
Non chiedere mai perché uno non ti saluta o gira la faccia …non perdere mai tempo con uno che ha troppo tempo da spendere”.
