RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore , siamo sempre negli anni ’50 e il film inizia con il ritorno del nostro prete ruspante … Il sindaco lo vuole e il Vescovo nella sua Eccellenza lo rimanda a casa.
Ma non si può onorare troppo l’avversario quindi organizziamo un evento. Perché la nostra qualità di modestia è sempre stata bassa pur in periodi di telefono fisso. Non c’erano i social ma i manifesti dove la febbre della gente si sfogava.. I paesi di montagna erano sempre una grande piaga di vita e spopolamento.
Tanto che la pianura nella riva destra del Po sembrava un miraggio. Ma la pioggia poi le dighe poi la violenza della natura. Il film si chiude con un paese da portare in salvo dalla forza delle acqua e del clima ..
Forse sarà uno sbaglio da storico da due soldi ma nel tempo siamo sempre stati fermi. Una cosa forse in bene c’era; il bene nelle disgrazie e tragedie. Forse quello vive ancora nella solidarietà e nelle offerte di bene.
Un tempo i tempi erano più lenti ma oggi qualcuno ha ancora quei ritmi da lumaca specialmente negli enti pubblici e para pubblico.
Ma poi altri tre temi sempre attuali: il fascino con lo scontro con l’ex distributore di Olio di ricino; Marchetti. Un tema purtroppo ancora adesso attuale dove si vedono gerarchi dappertutto..
La vendetta non è mai una buona arma tanto che il Signore fa punire pure il suo Don Camillo.
La poca voglia di studiare non passa con l’acqua sotto il mare ma viene sempre a galla.
La voglia dei genitori di vedere i figli meglio di loro. Il bullismo e le lotte tra ragazzi magari per colpa dei padri?
Ecco: Una cosa impariamola; basta seminare odio che entra nelle vene dei nostri pochi giovani …che lasciano i paesi ancora oggi per cercare una vita migliore
Un ritorno che sembra sempre lo stesso. Non chiedere mai se vai o torni.
Non chiedere mai se non è cambiato nulla. Almeno oggi puoi vedere e commentare in diretta.
Bel destro Don Camillo ma Peppone era in minoranza …Non saremo mai d’accordo neanche tra lasagne e tortellini”.
A cura di Massimo Moletti