“Sono ben cinque decenni dalla prima puntata di Happy days. In Italia arrivò tre anni dopo per diventare prima in Rai poi sui canali del biscione un appuntamento imperdibile per migliaia di famiglie
Era la TV ancora camino virtuale di casa …tutti al tavolo mentre si cenava per vedere e ridere delle vicende della famiglia più borghese d’America.
In modo leggero e simpatico senza haters e followers si affrontavano temi molto semplici e complessi sempre di moda quando in ballo ci sono ragazzi e ragazze.
Le prime cotte, i bulli, lo studio, i soldi, le dipendenze e il lavoro e gli impatti culturali sulla provincia.
Milwaukee era la sede di queste vicende ma avrebbe potuto essere Novara, Pavia, Lodi o qualsiasi altra zona del mondo.
Fonzie da ruolo secondario a primo attore col suo giubbotto di pelle divento’ un anticipo di Rocco Siffredi …molto più acqua e sapone … Un uomo di quasi 40 anni con ufficio nel cesso di un bar, dava dei “cartoni” al Juke- box, girava con minorenni e abitava sopra un garage ….
Era il sogno di tutti noi trovare una famiglia putativa con il buon Tom Bosley che lo porta per mano e gli insegna la vita pratica. Marion la mamma di tutti e sottiletta la sorella ribelle e con tanti sogni per la testa … Ricky e i suoi amici eterni giovani e aspiranti tutto …
Un bar e un ritrovo erano le puntate di anni ’80 in un connubio di tutte le nostre voglie e aspirazioni
Era il tempo dove la TV ci metteva meglio di come eravamo. Faceva vedere cose belle e i nostri idoli sapevano fare qualcosa.
Forse non riuscivi ad imitarli o poterli raggiungere. Identificarsi si molto spesso in maniera grottesca e ridicola. Ma erano i giorni felici delle merendine e panini al salame o con Nutella e un bel Billy o gassosino del circolino.
Tutti noi sognavano di andare all’Università o di fare il militare o giocare nella squadre sportive del paese. La provincia sana che sfida il mondo e riesce a vincere …restando senza macchia e dolore …
Dopo gli anni ’90 le dieci stagioni diventano sempre meno fluide con il cambio di personaggi e il peso degli autori. Un momento altissimo quando ho intervistato Claudio Sorrentino doppiatore di Ricky …
Toccare il cielo con un dito e sentirsi felice … Sul divano, poltrona, sedia o al bar quel mitico telefilm l’ho visto dappertutto…
Rivedere le repliche ancora oggi mi rimanda indietro alle tavolate di risotto in famiglia con mia madre che non vedeva di buon occhio tutti quei baci… Ma gli stava simpatico Fonzie e la sua umanità e non vanteria … Ecco i giorni felici erano questi per noi come Al Albano.
Un panino e bicchier di vino ??? Beh bibita …
Grazie, grazie grazie per tutto quello che ci avete dato e fatto vivere. Le persone di spettacolo fanno cose fantastiche perché regalano ….momenti e emozioni e compagnia … Regalano o regalavano ….
Happy Days ha dato tutto e sarà sempre nei nostri cuori perché eravamo quello che volevamo essere noi e vogliamo ancora esserlo. Non chiedere se i tuoi giorni sono felici ma cerca di non farli essere tristi”.