Faccia da farsi gli affari degli altri….. all’epoca dei social network

Quante volte ci siamo sentiti spiati ? Osservati ? E con la curiosità degli occhi giudicanti addosso ?? Sono fatti miei recitava una famosa canzone degli anni Ottanta...

Faccia da senza figli…. e il Paese delle culle vuote. Di Massimo Moletti

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “In tempi di analogico, esisteva il bar, la finestra di casa e il finestrino della macchina. Ci siamo nascosti per fumare, bere, fare l’amore o peggio …
Ma la gente ; questo corpo non identificato e simile al nulla ..Il nulla della nostra mente che non sa dove puntare il fucile …Molto spesso frequentare gli oziosi porta a tanti vizi storti.

Queste frequentazioni portano a malevole azioni di gruppo o singole. La compagnia può degenerare o forzare ? Magari una volta ma non più. Una ragazza stufa dal turno in fabbrica si esibiva in malizia da spogliarellista per scioccare l’ingenuo collega !!! Forse spinta dalle pruriginose colleghe o dalla noia o dal provare passioni o infatuazioni. Resta il fatto che la scena l’ha fatta lei; poi non poteva arrabbiarsi se le davano come appellativo… una di quelle !!
Fatevi i fatti vostri; mi vesto come mi pare ??? Giusto ma in certi piccoli contesti non può sperare di non avere il mondo piccolo sulle spalle o più giù.
Come se uno fosse un cattivo pagatore non può avere la fans del galantuomo. Come il personaggio sapiente tutto il giorno dormiente al bar.
Forse darsi da fare in questo ambiente è il modo più semplice per non avere a che fare con le malelingue
Perché la cosa peggiore è rispondere o ascoltarle.
Il fatto principale è che se una persona guarda e critica la mia vita ; non vive la sua o peggio la deve dimenticare o nascondere.

Oggi le nuove tecnologie e social aiutano i curiosi a farsi meglio i fatti altrui. Così bene che questa gente non vive più se non nel curiosare nella miseria degli altri. Godono per le loro disgrazie e rosicano per le loro belle cose.
Forse è il momento di selezionare ed eliminare alcune persone. Sicuramente bisogna capire tra il povero scemo solo e il povero scemo cattivo.
Perché il male tutti sono capaci a metterlo sul piatto. Il bene vuole sempre un pubblico o ricompensa
Il male molto spesso è gratuito e a più riprese in atto. Io non mi scandalizzo per loro, ma per il loro pubblico di stolti.
Come l’amico debole che non riesce a stare seduto con noi, ma si siede vicino al grande diffamatore e criticone. Paura di essere criticato ? La solitudine e mancanza di pubblico è la principale paura di questi mentecatti guardoni..

Molto spesso noi vogliamo mirare alla testa, ma forse bisogna sparare sul corpo. Il pubblico è la linfa
Fare vedere di essere felici e non considerarli è la più grande posizione. Ricordatevi che è gente molto infelice e vivono molto male. Mai frequentare un ficcanaso ma pure il suo pubblico di curiosi …
Purtroppo l’undicesimo comandamento è duro da imparare: fate voi i cazzi vostri (sic!). Forse molti preferiscono farsi quelli degli altri perché non vogliono affrontare i propri”.

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