RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Egregio Direttore, il quarto capitolo della vicenda del Parroco e del Sindaco di Brescello porta in onda un vero problema attuale.
La propaganda si basa sempre sulle stesse e solite idee. Gridare contro l’avversario in un’aula assonnata e rumorosa. Il premiare per punire e le questioni morali. Non si taglia però più nessuno angolo.
Ormai i matrimoni se ci sono ancora sono molto civili; fin quando durano. La speranza di Peppone: bisogna togliere di mezzo i preti si è quasi avverata. Crisi di vocazioni o preti innocui di fronte pensare unico. Il gioco è sempre stato il gioco ; vincere è il problema.
Ma la cosa che viene a galla non hai amici sinceri e fidati nel tuo gruppo; meglio un nemico intelligente che un amico deficiente….. Un’Italia che si sforza di distendersi e avvicinarsi.
Il treno è sempre il treno forse con qualche biglietto emesso in più.
I primi segni delle crisi tra marito e moglie in matrimonio misti. I primi meridionali che arrivavano….in attesa delle risorse dal Mondo.
In questa settimana Santa che inizia con brutte notizie la visione di un film di più di 60 anni fa fa capire tre cose; il cinema produceva grandi lungometraggi molto veritieri e non le litanie di oggi.
Secondo questo paese ha ancora le ossa per reagire….se non lo affossano prima.
Terzo; siamo un paese con troppa o poca fede. Forse, con due fedi che si scontrano e scomunicano; oggi magari unite per forza e gloria.
Mi sarebbe piaciuto vedere Peppone e Don Camillo all’epoca dei social. Chi avrebbe avuto più follower, mi piace, seguaci, visualizzazioni ed hater ?
Due vecchi influencer con dirette e video virali. Forse nei tempi passati c’era più spazio per la resa e riflessione sulle azioni fatte. Oggi non puoi più stare un minuto senza un tweet..
Non chiedere mai se sei più Monsignore o troppo. Non chiedere mai se hai fede o speranza
Settimana Santa e poi il digiuno in attesa del Compagno. Sarà ancora attuale. Comunque, la scena più bella del film è il suono delle campane per una pace verso una giovane vita. Ecco il senso della pietà non confessione ma solo lealtà. Oggi servirà per una più giusta realtà”.
A cura di Massimo Moletti