RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, i blues hanno vinto l`ennesimo titolo europeo
Diventando l`unica squadra del vecchio continente ad avere tutte le coppe in bacheca: Campioni, UEFA, la vecchia Coppa delle Coppe e la nuova Conference.
Una squadra sempre in crescita da ben 27 anni dal 1998 guida Vialli fino ad oggi con Mister Maresca.
Un grande risultato pure nella coppa dei piccoli e dell`Europa calcistica minore ma sempre un trofeo che fa bacheca e storia. La partita era un evento con il Betis prima finale della sua storia fuori dalla penisola Iberica e la squadra di Londra che poteva fare filotto.
In campo molti campioni e giovani in un multiculturalismo positivo perché unito dal talento, maglia e obbiettivo non da aria fritta.
Il mio amore per il Chelsea inizia nel 1995 la prima volta nella capitale inglese e dovevo fare colpo su una biondina di Albione. Una ragazza da autodromo americano.
In quel periodo i blues non erano ancora cosi` popolari ma il loro inno risuonava dopo la partita per le vie londinesi.
Avevano vinto e le maglie costavano meno delle altre: mi fiondo a prendere cappellino e maglietta piu` omaggio una sciarpa leggera. Sembri proprio un inglese tuonò la ragazza esplosiva …
Arrivano in gruppo e cantano: “Blue Is the color!” Una simpatica marcetta che prende in testa e dal testo semplice. Canto nel coro e avendo una voce migliore degli alticci di Oltre Manica ho pure applauso La ragazze è colpita dal mio grido di gioia.
Col tempo sono tornato in Gran Bretagna e il Chelsea e` diventato sempre piu` popolare e la ragazza dagli occhi dolci ha preso marito e il suo sorriso e` sparito…
La squadra inglese ha iniziato a vincere Coppa nazionale e poi coppe internazionali con il passaggio di tanti milioni e campioni. Sono stato uno dei primi tifosi italiani di questa gloriosa squadra che mi ha sempre dato tante soddisfazioni pure sui set internazionali.
Infatti, trovavo sempre inglesi che erano fans tifosi della simpatica squadra Rimanevano stupiti da quel mio sapere non solo l`inno ma pure la storia infinita di successi degli ultimi 30 anni.
Una grande cavalcata che ha sfiorato pure il triplete ma fallito. L`importante e` esserci e mettere tutto l`impegno giusto. Anni fa era impegnata su tre fronti tutti secondi posti. Ma non ha buttato via il raccolto ma tenuto il ricordo per le prossime avventure Un insegnamento che in Italia paese provinciale e capriccioso deve essere appreso fin da piccoli.
Prima esulti per i tuoi beniamini poi fai gli applausi ai tuoi avversari. La scena piu` bella della partita di giovedì e` l`omaggio del grande Chelsea ai giocatori de Betis…Molti gufi aspettano per gioire !!!
Imparate da qui perché chi arriva alla fine se la gioca perché ha concluso un percorso da cui ripartire
Un altro insegnamento dal Chelsea dal calcio visto in finale, anzi tre:
Il primo:le partite non sono mai morte fino alla fine
Secondo: vincere e` sempre bello e tutte le competizioni vanno onorate
Terzo ;la storia del calcio si scrive ogni giorno e ogni pagina regala attimi di immortalita`
Certo la Champions e` un’altra cosa ma bisogna fare strada nei piccoli vicoli per affrontare le grandi vie e il grande che percorre le vie anguste e meno ricche esce sempre con degli insegnamenti e ricordi importanti.
Grande Chelsea con i tuoi insegnamenti: i grandi giocano sempre da grandi. Alzare una coppa e` sempre magia. Allargare la bacheca fa sempre pulizia di ricordi e momenti di gioia.
Non chiedere mai perche` tifo Chelsea. Non chiedere mai se ho vinto con la tipa.
L`importante è essere arrivati in finale …non sperare che gli altri perdano guardando dall`altare dei falliti. Intanto una sola squadra ha tutte le coppe europee.
Il colore é Blue …il nome é Chelse”.
Massimo Moletti