RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore , sono passati più di trent’anni ma la formula è sempre quella chi tocca muore…O viene preso di mira ..Il mondo è dei furbi e dei ruffiani ma forse è di chi sta dalla parte giusta.
Io non ho mai avuto prego politici nè favori quindi posso scrivere liberamente. Le indagini fatte a tempo o in tempo sono un dato di fatto ma non sono contro le norme.
In tutti questi anni ho visto carriere e vite distrutte da indagini che poi sono finite in niente.
La storia non insegna nulla soprattutto in chi la fa e la stravolge. Negli anni ’90 si esultava come allo stadio dopo 15 birre ad ogni avviso di garanzia alla casta della prima Repubblica.
I più felici e invasati erano i futuri membri di nuove caste politiche.
Tutta la colpa era di quella classe dirigente e la liberazione aveva la sua punizione: nessuno diritto per i colpevoli della nostra frustrazione. Sì, perché molto spesso mi viene da chiedere ; cosa volete ?
Le tre classiche questioni: cosa vuoi , cosa fai e dove vuoi andare …
Come immagini il paese tra 30 anni: una domanda mai fatta ai nostri governanti o aspiranti tali ! Perché in questi 32 anni non è cambiato nulla.
Forse che in quel disgraziato e tragico 92/93 i fuochi contro il potere arrivavano sia da destra , che da sinistra e centro … Tutto il potere di oggi era contro il pentapartito di ieri ..
La gente voleva la forca, il caos per sguazzare nel potere come un maiale nel fango di letame e sangue della gloria. Nel giusto si fanno molti errori e nel nome del bene molto spesso si fa il male.
L’opposizione blocca l’aula come in una occupazione o auto gestione del potere o nella voglia di togliere il comando. Non fare governare per poter tornare a comandare. Il bene del paese: mi verrebbe da fare tre domande.
Cosa volete, cosa fate ma soprattutto cosa volete fare ?
Le facce di chi fa l’avviso di garanzia sono sempre le stesse
Le facce di chi esulta sono sempre le stesse
Cambiano le faccia di chi riceve l’avviso: ormai quasi esulta e lo si espone come un trofeo.
Fortunatamente, nella tragedia c’è ancora qualcosa che salva il nostro paese ; l’ironia
Però in quel biennio anni ’90 molti hanno caricato e marciato e pure esagerato: creando un clima da forca. Credo che in tutti i giorni del ricordo (o ricorso?) ci sarebbe da mettere una giornata sugli abusi e mancanza di diritti ma soprattutto sulle vittime di tangentopoli
Ricordando tutti gli sbagli della Magistratura, stampa e politica aggressiva di chi era logorato e ossessionato dal potere che poi non ha mollato più. La vita oggi inizia a 50 anni come la vita politica dopo un avviso di garanzia. Non chiedere mai se è giusto o in tempo.
Non chiedere mai se il giudice è di destra o sinistra. Ma ricorda di come hai trattato il tuo avversario.
In passato tutti hanno calcato la mano quando segnava la morte: sociale , politica , morale e pure terrena… purtroppo”
A cura di Massimo Moletti