RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Il paese che amo, quanti politici hanno mai parlato così ? ù
In ormai quasi 80 anni di questa divisa Repubblica. Era una recita ? Ma quanti sapevano usare il mezzo televisivo come riusciva a fare lui? Anche alla radio non si difendeva male. E le nuove tecnologie lo avevano visto attore primario. Solo l’età e la salute l’hanno bloccato e forse altri fattori.
Ma in quel gennaio 1994 non esistevano avversari credibili e forti contro la macchina oliata assai bene della sinistra.
La nuova legge elettorale cambiata in fretta e furia per togliere l’ingombrante proporzionale rischiava di dare il “cappotto” dei seggi alla coalizione di Achille Occhetto. Il buon Segni che per sei mesi aveva avuto il paese in mano era ormai arrivato alla fine del giro senza sedia.
Ero un giovane di tante speranze e capelli pieno di dubbi sul cavaliere di Arcore …Sua Emitenza TV …ma ha tre televisioni … Falliranno …quante TV sono chiuse ma le sue sono aumentate e combattono in alleanza col web … La TV diventò cattiva e il male era nel Tg4 di Emilio Fede … quanta aria alla frittura della memoria.
Ringrazio Dio !!! Il web era ancora lontano e si chiamava ancora dalla cabina. Il ju- box era agli sgoccioli, ma si leggevano ancora i giornali e ascoltavano pardon compravano ancora i dischi ..
Noi giovani ci sentivamo invincibili, arrabbiati e pronti a scegliere la nostra patria futura.
Eravamo usciti da una rivoluzione e cambio epocale ma ci sentivamo liberati da un peso. Il vecchio contro il nuovo come si cambia vestito od opinione.
Il paese che amo: in trent’anni non ho più sentito amore della patria o del popolo. Certo i cittadini e la rivoluzione culturale e liberale. Poteva essere ma non abbiamo un quarto obbiettivo o nero o rosso
Ma non ho mai capito perché devo parlare male del mio avversario prima di dire la mia idea.
Un milione di posti di lavoro; la speranza contro la scienza !!! Certo i tecnici chiamati anni dopo …
Stiamo meglio del 1994 o peggio …la vittoria con anche il mio voto. Poi la sconfitta poi la risalita poi cade e ancora vittoria.
Fino all’ultima avventura dove acciaccato, malato e stanco dà il colpo di coda e sale sul podio
Non più come nel 1994 ma sempre nella squadra vincente.
Lui ha creato il bipolarismo e dato una opzione …ad un trentennio di sinistra …incontrastato …
Oggi ancora non sono pronti gli oppositori ad una analisi logica anche perché non sanno ancora affrontare: “tangentopoli ” e Bettino Craxi.
Forse, non si può votare o versare i voti perché l’altro non è presentabile e gradito. In 30 anni il Paese è cambiato forse tanto o poco questo è da decidere. Però l’impronta di una scelta è stata tutta la sua vita.
Scelta nell’edilizia, nella TV, nella carta stampata e nella politica …
Oggi sarebbe stato un influencer top perché sapeva del cambio delle mode, costumi e gusti. Il venditore del fustino politico capiva il suo popolo o clienti. Molto spesso le parole fanno male ma pure bene …
Il paese che amo forse vero o no; lui lo ha detto.
Purtroppo molti avversari non hanno ancora capito; rispetto, alternanza ed a usare le parole giuste.
Il partito di plastica o kit o cerone, ma quel paese era vivo e contribuiva alla nazione. Oggi quell’elettorato non è più da balena bianca ma contribuisce ancora. Ma lo spirito ed ottimismo ha contagiato oltre il centro destra.
Non chiedere mai la durata del sogno cerca di costruire i sogni. Non obbligare le persone a pensare ad evitare l’incubo. Il paese che amo; forse lo amava davvero perché metterlo in dubbio …
Almeno ci ha liberati dalla dittatura Rai e dal voto unico! “.