MAGENTA – I nostri amici mussulmani continuano a chiedere diritti, peccato che non hanno ancora capito che sono ospiti in questa Nazione. E di questa Nazione dovrebbero rispettare usi, tradizioni, costumi e, prima ancora la Carta Costituzionale – da loro troppo spesso invocata per i loro diritti ma un po’ di meno per i loro doveri …. Peccato però che nella nostra Costituzione ci sarebbe l’articolo 3 sul principio di eguaglianza formale e sostanziale in primis.

La storia che raccontiamo, ovviamente, non piacerà alle anime belle della Sinistra e tutto il vasto mondo arcobaleno che adesso tanto si scalda per il famoso disegno legge Zan, ma che poco o nulla dice sulla tragedia di Saman, la ragazza pakistana, barbaramente uccisa dai suoi familiari, perché colpevole di voler vivere all’Occidentale e non voler accettare un matrimonio combinato.
A proposito anche i nostri amici della Nuova Italia perchè non prendono le distanze e condannano senza se e senza ma questo scempio? Questo omicidio pianificato da un’associazione a delinquere? Abbiamo dato un’occhiata alla loro pagina Facebook, ma di questo fatto di cronaca nazionale ma che ha evidenti ricadute anche in ambito locale, tanto più per chi continua a parlare d’integrazione, sarebbe stata cosa buona e giusta dire qualcosa. E invece, zero al quoto. Un silenzio assordante. Che la dice lunga sulle contraddizioni, il disagio e una mancanza di visione comune rispetto ad alcune tematiche per così dire scomode.
Fatte queste premesse di natura politica – del resto la nostra posizione è chiara e cristallina, sia sulla questione del DL Zan che sul tema della falsa integrazione – veniamo ai fatti di cronaca. Che sono certamente quelli più interessanti, poiché, sono indiscutibili e non hanno bisogno di commenti.
Ci troviamo all’Ipermercato di via Leopardi e ieri sera, intorno alle 18,00/18,30 una signora termina di fare la spesa. Dopodiché torna alla propria auto ma vede che uscire dal parcheggio è diventato molto difficoltoso. Tanto più perchè da un lato si ritrova un furgone assai ingombrante (vedi foto sotto) e dall’altro è chiusa dal punto di raccolta dei carrelli. Al che proprio per evitare di danneggiare il furgone e il proprio mezzo, si rivolge alla direzione dell’Ipermercato per far richiamare il proprietario del van. Trascorrono alcuni minuiti ed ecco palesarsi questo nord africano che va subito su di giri e che apostrofa subito malamente la donna: “Che cazzo vuoi donna di m….io sto facendo la spesa e tu mi rompi il ….. perché non sai guidare? Non farmi perdere tempo”.
La donna visibilmente intimorita, e nell’indifferenza generale, cerca di far valere le sue ragioni, indicando le dimensioni del furgone. Ma il nord africano, in piena furia agonistica, anche per il caldo, chissà, non ci sente: apostrofa malamente la signora, non sposta di un millimetro il suo mezzo e in sostanza fa capire alla sventurata che se non è in grado di uscire da quel parcheggio sono fatti suoi e ritorna a fare la spesa.
Al che la donna scossa e rifugiatasi in auto dopo numerosi tentativi, riesce a lasciare il parcheggio dell’Iper. Sarebbe bastato un minimo atto di cortesia, per risolvere tutto in pochi istanti. Certo, non è il primo diverbio per un parcheggio che scoppia fuori dall’Ipermercato, ma questa situazione l’abbiamo voluta per segnalare per ribadire una volta di più, che questa è per molti la considerazione che alcuni mussulmani hanno del sesso femminile, tanto più se si tratta di donne occidentali (avendo l’aggravante di non piegarsi al loro modus vivendi ndr), e soprattutto per stigmatizzare l’indifferenza che spesso caratterizza la nostra società. Ieri sera a quell’ora l’Iper e il suo parcheggio era pieno di gente, ma nessuno ha mosso un dito, per insegnare le buone maniere a questo vero gentleman maghrebino ospite di questo nostro strano Paese.
F.V.




















