Un boato fragoroso, verso le quattro di notte ha svegliato domenica diversi Magentini e si è sentito in diverse vie limitrofe al centro storico. Orbene, non è la prima volta che i bancomat vengono fatti esplodere.
E’ capitato già in passato in città alla Banca Intesa san Paolo di via Volta, così come nella vicina Mesero e Marcallo con Casone solo per citare i paesi a noi più vicini. Ma di episodi così se ne contano in serie ormai.
La notizia ovviamente creato un certo scalpore ma le indagini proseguono a ritmo serrato, come potete leggere, nell’articolo del nostro collega Graziano Masperi.
Stiamo parlando di professionisti, a volto coperto. Un vero e proprio commandos che entra in azione, identifica bene i luoghi da colpire e nel giro di pochi minuti completa l’operazione e fa perdere le proprie tracce.
Il partito democratico di Magenta, frattanto, con un luogo post – non senza una certa venatura polemica che ormai rientra nelle ‘regole d’ingaggio’ – propone un tavolo di lavoro congiunto.
Senz’altro il tema sicurezza va affrontato ma è di grossa complessità. Solo una settimana fa, sempre nella notte tra la domenica e il lunedì, il negozio di griffe Vendome, nella centralissima via Roma, in pratica dirimpetto alla Basilica di San Martino, è stato completamente svaligiato.
Talmente svuotato che fino all’altro giorno, la ‘claire’ era sempre abbassata con la scritta ‘Chiuso per furto’.
Non sappiamo se ci sia un nesso tra i due fatti, però, è evidente che la criminalità predilige la domenica per agire indisturbata e, soprattutto, per stare ancora più tranquilla… la notte fonda come dicono le statistiche in materia.
L’argomento però è di portata nazionale e coinvolge a cascata tutti i livelli istituzionali. Basti pensare cosa accade a Milano, dove fatti analoghi avvengono in sequenza disarmante nell’arco delle 24 ore. Una situazione che ha portato il capoluogo lombardo al triste record di ‘Città più insicura d’Italia’.
A parte queste analisi che lasciamo agli investigatori delle Forze dell’Ordine e, più in generale, agli ‘addetti ai lavori, è indubbio che il tema sicurezza sia di stringente attualità.
Non è un caso che tutti i 13 Sindaci del Magentino, qualche settimana fa, siano stati ricevuti dal Prefetto e dal Questore.
Perché su questi episodi così ricorrenti, giustamente, occorre fare squadra.
La sicurezza come diceva qualcuno, non ha colore politico. E’ un valore che bisognerebbe cercare di garantire ai cittadini. Anche se, sgomberiamo il campo da polemiche inutili e del tutto pretestuose, non è che un’Amministrazione possa far miracoli da sola. Anzi, tra le richieste portate dai Primi cittadini del territorio direttamente all’ANCI nazionale l’avvio di una ‘CAMPAGNA VERITA’.
“Perché – qui interviene il Sindaco Luca Del Gobbo – è giusto che l’opinione pubblica venga a sapere fin dove possono arrivare i Sindaci. Quali sono i loro limiti, così come il contesto normativo dentro il quale si muovono. Che non possono sicuramente cambiare di loro sponte”.
Certo, servono riforme strutturali, servono più uomini delle Forze dell’Ordine. Tutte cose di cui si sente bisogno come il pane, tutti discorsi che purtroppo sentiamo ripetere, in pratica, da quando facciamo i cronisti. Da tanto, troppo tempo.
A tal proposito, qualcosa lentamente si sta muovendo. Sono arrivati 14 militari nel complesso a rimpinguare l’organico dei Carabinieri in servizio nelle caserme da Bareggio ad Abbiategrasso.. Quattro destinati a Magenta. Certamente, non stiamo parlando di un esercito…. ma qualcosa lentamente si muove.
E’ chiaro che non basta. Basti pensare al territorio coperto di notte, di competenza del Radio Mobile della Compagnia dei Carabinieri di Abbiategrasso, un comprensorio vastissimo. Che fa dormire ai ‘professionisti del crimine’, nonostante gli sforzi quotidiani di chi indossa una divisa, sonni tutto sommato tranquilli.
Il Sindaco Del Gobbo non si tira indietro e rilancia la proposta dei ‘Dem’ cittadini. “OK al tavolo ma visto il considerato che l’argomento riguarda tutto il territorio della Città Metropolitana, se vogliamo avere un confronto che non sia semplicemente accademico, occorre tirare in ballo tutto l’area vasta della provincia di Milano. Non certo solo Magenta, dato che come Magentino ci stiamo muovendo già a ranghi compatti, andando al di là dei colori politici. Questo va fatto. Serve che per una volta il Sindaco di Milano Beppe Sala che anche Sindaco della Città Metropolitana, ci convochi e ci ascolti. Io ci ho provato anche per il nuovo Liceo di Magenta ma finora debbo allargare le braccia: devo ammettere il mio fallimento …. Sala finora mi ha girato le spalle dall’altra parte”.
Segnale di palese disinteresse da parte del Primo cittadino di Milano o, ancora, del fatto che il capoluogo lombardo sul versante della sicurezza sta letteralmente annaspando? Non sappiamo.
“Non lo so – conferma Del Gobbo – però sarebbe bello che Sala prima della fine del suo mandato da Sindaco si ricordasse anche di questo ruolo, che non me lo sono inventato io, ma è stato previsto dalla Legge di riforma Delrio…”.
Intanto, torniamo a quanto stanno facendo e hanno chiesto i Sindaci del nostro territorio: più uomini e donne per le Forze dell’Ordine, più attenzione da parte dell’ANCI nazionale con quella ‘CAMPAGNA VERITA’ di cui abbiamo detto sopra e, soprattutto, una riforma del Corpo della Polizia locale parificandoli in tutto e per tutti agli altri gruppi delle forze armate.
“Serve una nuova legge nazionale – conclude il Sindaco di Magenta – oggi gli agenti di PL hanno una disciplina giuridica differente. Questo è un limite, sia per noi Sindaci, sia per chi indossa questa divisa, perché per esempio hanno meno tutele rispetto ad un Carabiniere o ad un Poliziotto. Noi come Sindaci in modo compatto abbiamo chiesto che questo processo di riforma venga avviato”.
Di sicuro, i tempi non s’annunciano brevi. Però è da qui che si deve partire. Perchè non servono ‘sceriffi’ come ha scritto correttamente anche il PD magentino, ma non è possibile ignorare il contesto nazionale. Se non cambia quello, è dura cambiare le cose.
F.V.