Nel 2021, gli italiani hanno “investito” circa 111 miliardi di euro nel gioco d’azzardo. Questa cifra è aumentata nel 2022, raggiungendo i 136 miliardi di euro, un importo che ha superato le spese per la sanità (128 miliardi), per l’istruzione (52 miliardi) e il totale dei bilanci di tutti i comuni italiani (77 miliardi). Inoltre, il gioco d’azzardo ha rappresentato il 36,20% del gettito erariale dello Stato.
Per il 2024, si prevede una spesa di oltre 160 miliardi di euro, continuando la tendenza al rialzo. Infine, per il 2025, si stima un ulteriore incremento, con una spesa che potrebbe raggiungere i 150 miliardi di euro. Questo andamento evidenzia una crescente incidenza del gioco d’azzardo sulle finanze pubbliche e sulle spese sociali.
Il gioco d’azzardo sembra essere diffuso in ogni fascia di età, nonostante per legge i minori di anni 18 non dovrebbero avere accesso al mondo del gambling. Le analisi, in particolare, suddividono le tipologie di scommettitori in 3 gruppi, ossia i giovani (dai 14 ai 19 anni) altrimenti detti nuova Generazione Zeta, gli adulti e gli over 65 anche definiti Silver Age. Le statistiche sul gioco d’azzardo rivelano che il volume delle puntate gambling, in Italia, nel 2021 è aumentato di circa il 21% e che i player più accaniti sono gli adulti tra i 25 e i 34 anni.
Le statistiche dell’Osservatorio Nazionale rivelano anche che la regione con il più alto volume di scommesse è la Lombardia, con una somma totale di circa 13 miliardi di euro raccolta in giochi come slot online, gambling fisico e lotterie. Seguono la Campania, il Lazio e l’Emilia Romagna con una somma totale compresa tra i 7 e i 10 miliardi di euro raccolta per i giochi di lotterie, slot, gambling fisico e gratta e vinci.
I dati dell’Osservatorio Nazionale, come anticipato, sono anche utili per capire quali tipologie di gioco d’azzardo vanno per la maggiore, ossia quali categorie di scommesse viene utilizzata maggiormente dai player abituali. E’ interessante riscontrare che il gioco online (grazie ai casino online) ha ormai superato quello nelle sale fisiche (come bar e tabaccai):
La nuova opzione dei giochi a distanza, infatti, ha raggiunto una percentuale pari circa al 60%, mentre il 40% delle scommesse è sulla rete fisica. Il gioco nei casino online, anche per slot e gratta e vinci, ha inoltre guadagnato 15 punti percentuali negli ultimi tre anni.
I dati degli ultimi periodi relativi alle statistiche sulla frequenza del gioco d’azzardo in Italia e la spesa media pro capite sono influenzati inesorabilmente dall’avvento della pandemia. Contrariamente a quanto è stato registrato in altri Paesi europei, nel territorio italiano le scommesse non hanno perso troppo terreno in quanto in appena un anno sono risalite ai livelli pre pandemia.
Notiamo infatti che:
2019: Raggiunge i 110,5 mrd di euro;
2020: Scende mantenendosi sugli 88,3 miliardi;
2021: Risale fino a 107,5 miliardi di euro.
2022: Sale ulteriormente a 136 miliardi di euro.
2023: La spesa è stata di circa 150 miliardi di euro.
2024: Si prevede un ulteriore incremento, raggiungendo circa 145 miliardi di euro.
Le statistiche dell’anno 2023 pubblicate nel 2024 e relative al gioco d’azzardo non sono ancora state confermate, ma nel mentre sembra che il volume delle giocate totali e il costo del gioco d’azzardo abbia superato, in miliardi, anche il tetto massimo raggiunto nell’anno 2019.
Ciò nonostante secondo i relativi dati, le casse dello Stato hanno perso il 35% degli incassi generali, dal momento che le tassazioni per il gioco in rete (es. le lotterie) sono nettamente inferiori alla percentuale raccolta con le macchinette e sale fisiche.