Sarano svolti nei laboratori della Polizia Scientifica dell’ospedale Fatebenefratelli gli esami biologici previsti negli incidenti probatori disposti dalla Procura di Pavia nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta sul delitto di Garlasco, che vede come unico indagato Andrea Sempio.
I periti incaricati dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, sono il commissario capo Denise Albani e il sovrintendente tecnico dattiloscopista Domenico Marchigiani, entrambi della Polizia Scientifica di Milano. Giovedì 12, alle ore 10, si recheranno al Comando provinciale dei Carabinieri di via Moscova e poi, nel pomeriggio dello stesso giorno, all’Istituto di Medicina legale di Pavia.
A Milano verranno consegnate un sessantina di pare adesive, mentre più variegata è la situazione a Pavia, dove sono conservati diverse altre evidenze tra cui tappetini, oggetti della casa, tamponi e barattoli di yogurt. Nessuna certezza, invece, ad oggi, sulla sorte della parte rimossa dal muro dell’impronta 33.
I protocolli del Ris prevedono la restituzione prima possibile dei corpi di reato ricevuti e, ad ogni modo, la loro conservazione. Non esiste, allo stato, un verbale di distruzione e nemmeno, che si sappia, un verbale di consunzione del materiale, (nell’eventualità che si fosse consumato durante le analisi). La consegna dei reperti normalmente prevede prima di tutto un verbale di presa in carico rilasciato da chi li va a ritirare. E l’utilizzo di buste/pacchi/colli numerati e segnati.
Sia i reperti provenienti da Milano sia quelli di Pavia finiranno in Questura, a Milano, dove verrà fatta una presa in carico ufficiale per mantenere chiara la ‘catena di custodia’ che di solito si fa in un ‘Ufficio accettazione reperti’ ma potrebbe passare anche per vie brevi. Il contenuto degli scatoloni verrà poi aperto davanti alle parti. Questo avverrà in una stanza asettica della Scientifica, in Questura, tramite personale con tute, guanti e mascherine. In questa stanza probabilmente verranno anche effettuate le prime campionature, a partire dal 17 giugno, sempre in ambiente asettico e con le parti ammesse, ma dietro un vetro, in modo da non interagire e non inquinare il procedimento.
Le provette i vetrini e i frammenti infatti saranno portati sempre in modo controllato all’ospedale Fatebenefratelli di Milano dove si trova il laboratorio della Polizia scientifica che gestisce gli esami direttamente con i suoi tecnici, biologi e genetisti.