Nei primi due mesi del 2025 le esportazioni di cibo Made in Italy verso gli Usa sono cresciute dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro un calo generale del 3% di tutti i settori produttivi. Solo nel mese di febbraio l’aumento registrato è del 14%, rispetto ad un crollo del 10% di tutti i comparti.
È quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Istat diffusa all’inaugurazione di Tuttofood, la kermesse dedicata all’agroalimentare aperta alla Fiera di Milano Rho, con una esposizione dedicata allo stand C07, nel Padiglione 14. I dati evidenziano una crescita degli acquisti da parte degli importatori statunitensi con l’obiettivo di “fare scorta” di prodotti italiani in attesa di capire l’evoluzione delle politiche sui dazi statunitensi.
Emergono, comunque, situazioni differenti da filiera a filiera: per il vino, prima voce delle esportazioni agroalimentari tricolori negli Stati Uniti arrivano segnali discordanti, tra chi sta registrando una ripresa delle vendite e chi, invece, rileva un calo almeno a livello di volumi mentre per i formaggi il Consorzio del Grana Padano segnala un aumento ad inizio anno dell’11% delle forme spedite negli Usa, quasi il doppio rispetto al risultato generale.
“Nonostante le tensioni commerciali, è evidente che il lavoro fatto in questi anni sulla promozione del cibo italiano negli States ha funzionato e, prescindere da quali saranno le prossime mosse di Trump, occorre ora fare tutto il possibile per evitare un muro contro muro che finirebbe per danneggiare tutti”, ha commentato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.