Da Magenta alle Svarbald per scoprire il polo nord e capire come l’uomo si adatta a condizioni estreme

Non solo un viaggio, ma una vera esperienza di vita.

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Le Svalbard non sono solo il ricordo di un semplice viaggio. Rappresentano l’esperienza unica che ci offre la possibilità di comprendere come l’uomo può adattarsi a condizioni di vita estreme. Non ci sono voli diretti dall’Italia per l’arcipelago norvegese, ma se va tutto bene è possibile arrivarci con un solo scalo: a Oslo o a Tromso. Longyearbyen è la capitale e ci accoglie con un nevischio che in val Padana non vediamo da anni e una temperatura glaciale di parecchi gradi sotto lo zero. E’ un mondo diverso, per certi versi unico. Popolato da donne e uomini di molte nazionalità diverse. Filippini che gestiscono le crociere, russi negli ostelli e come guide, norvegesi che fanno un po’ di tutto. A fine aprile c’è la luce 24 ore su 24 ed è anche questa una delle caratteristiche alle quali ci si deve abituare.

Sembra facile, ma per noi che siamo abituati diversamente non lo è. Rimarrà così per quattro mesi e poi, lentamente, ci si avvierà alla notte polare. Insomma, da un estremo all’altro. L’orso polare è l’animale caratteristico e il simbolo delle Svaldard. La sua statua la trovi ovunque, a cominciare dall’aeroporto. Ma non è semplice vederlo dal vivo. In crociera probabilmente è quasi impossibile. Si vedono i trichechi, le foche e tanto altro. Ma per l’orso polare occorre una strumentazione in grado di avvistarlo da lontano e non è affatto detto che abbia voglia di mostrarsi. Noi siamo stati fortunati. Lo abbiamo visto a Pyramiden, a oltre 100 chilometri dalla capitale delle Svalbard.

Raggiungibile con la motoslitta insieme a due guide esperte russe che conoscono il territorio come le loro tasche. Di Pyramiden, ex cittadina mineraria della ex Unione Sovietica e oggi residuo fantasma, parleremo in altra occasione. Per ora ci limitiamo a dire che un’altra esperienza da fare è il viaggio in motoslitta per raggiungerla, con passaggi tra fiordi e ghiacciai in mezzo al nulla. E’ in un ambiente come questo che ci si deve affidare a guide preparate perché può sempre accadere di tutto. Alla fin fine le Svalbard sono alla portata di tutti e ne val la pena trascorrervi una settimana. Il ricordo rimarrà per sempre.

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