Il parametro è risultato superiore nel novembre 2020 e nel marzo 2021
MILANO – “Rispetto alla media europea, l’Italia ha registrato un eccesso di mortalità più elevato nel mese di novembre 2020 e marzo 2021. A partire da luglio 2021, l’eccesso di mortalità nel nostro Paese scende ben al di sotto della media Ue”. E quanto emerge dal settimo rapporto Istat-Iss sulla mortalità durante la pandemia.
“Analizzando il contesto europeo – si ricorda nel documento – nel 2021 l’andamento dell’eccesso di mortalità nell’Ue ha raggiunto un picco ad aprile (21,0%), quindi è sceso al 10,6% a maggio e ha raggiunto il minimo del 5,6% a luglio. In autunno si è osservato un nuovo rialzo e l’eccesso di mortalità ha raggiunto il 17,7% a ottobre e il 26,5% a novembre 2021.
“Dall’inizio dell’epidemia” di coronavirus Sars-CoV-2 in Italia, “sono stati segnalati al Sistema di sorveglianza integrato” dell’Istituto superiore di sanità “10.953.342 casi confermati di Covid-19 (dati estratti il 9 febbraio 2022). Di questi, oltre 4,5 milioni di casi sono stati diagnosticati nel mese di gennaio 2022 – pari al 42% del totale dei casi riportati alla Sorveglianza da inizio pandemia – a causa della predominanza della variante Omicron caratterizzata da una elevatissima trasmissibilità”.
E’ uno dei dati del settimo rapporto Istat-Iss sulla mortalità durante la pandemia.
Morti ‘di Covid’ o ‘con Covid’? I decessi sono ‘per Covid’ in 9 casi su 10, secondo l’analisi di oltre 6mila morti registrate l’anno scorso, i cui risultati sono pubblicati nel settimo rapporto Istat-Iss sulla mortalità durante la pandemia di coronavirus Sars-CoV-2.
“In un campione di 6.530 schede di morte relative a casi deceduti nel
2021 e riportati al Sistema di sorveglianza integrata Covid-19 – si spiega nel report congiunto dell’Istituto nazionale di statistica e dell’Istituto superiore di sanità – è stata valutata la presenza di Covid-19 come causa iniziale, le sue complicanze e la presenza di altre concause. Nel 90% delle schede Covid-19 è stata riportata come causa direttamente responsabile del decesso, similmente a quanto già osservato nel 2020 (89%)”.
“Nel 90% delle schede – si legge ancora – si riscontrano come complicanze condizioni tipicamente associate a Covid-19, quali polmonite, insufficienza respiratoria, distress respiratorio acuto (Ards) o altri sintomi respiratori. Covid-19 è l’unica causa responsabile del decesso nel 23% dei casi, mentre nel 29% dei casi è presente una concausa oltre a Covid-19 e nel 48% si riscontra più di una causa”.