“Nell’ignobile canicidio di Bruno ci sono tutte le contraddizioni feroci dell’animo umano, gli opposti tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere. Bruno era un eroe acclarato per i 9 salvataggi in cui si è distinto nei 7 anni di carriera nell’unità cinofila per le forze dell’ordine, durante i quali ha partecipato a numerosissime operazioni di ricerca e di soccorso, contribuendo al lavoro della Protezione civile e allo smantellamento di gruppi che organizzano lotte clandestine tra animali, cani per lo più.
I suoi simili sono quasi tutti eroi, basta sfogliare i social tappezzati di fotografie di cani. Alleviano la solitudine, regalano amicizia e fedeltà, accompagnano, sorvegliano, proteggono. Diventano il fratello e la sorella, i figli, gli affetti che non si sono avuti. Sono parte di vite che anelano a una compensazione, a volte – come nel caso di Bruno – le salvano, le restituiscono.
Nella spietata crudeltà con cui l’assassino ha scelto di stroncarlo, il messaggio non è uno solo e diretto – per intimidazione – al suo padrone, anzi al suo conduttore, Arcangelo Caressa: i messaggi sono molteplici e riconducono tutti alla facilità di calpestare l’esistenza del prossimo, indifferentemente tra animali e umani, a prescindere dal modo. Il killer gli ha buttato wurstel farciti di chiodi, così che Arcangelo ha trovato Bruno di primo mattino in un lago di sangue che ancora sgorgava dalla bocca e dalle narici. Una fine atroce.
Il Centro cinofilo del dipartimento di sicurezza Endas a Talsano, nei pressi di Taranto, è piombato nello sconcerto, senza piegare la testa però: Caressa si fa nemici ogni giorno per la sua attività, è sicuro che dietro l’efferatezza con cui il fedele bloodhound è stato stroncato vi sia un avvertimento diretto a lui. E’ pronto a reagire, a cercare il colpevole, a proseguire il suo lavoro.
Lui e i suoi collaboratori, lui e i suoi cani, sono in grado di distinguere meglio di ogni altro le differenze tra uomo, animale e bestia. Lui e i suoi collaboratori, lui e i suoi cani, hanno capito da tempo che l’unica bestia sul pianeta è l’uomo, sapendo bene che gli animali uccidono per difesa, per paura, soprattutto per fame, ignare di procurare sofferenza ma cercando solo di evitare la propria. La bestia umana invece lo sa, sa tutto. Ed è l’unico essere vivente a provarci gusto”.
A cura di Luca Serafini (tratto da Altropensiero.net)