Mentre il Parlamento tace, ed è un tacere sordo e grigio, il presidente del consiglio prende decisioni epocali senza passare per il dibattito parlamentare. Avoca a sé pieni poteri, e di notte. Sempre di notte. Ha sentito al telefono i capigruppo, una chiamata alla country club per la pulizia delle piscine in vista della prossima stagione estiva. E nessuno dice nulla. In Borsa si consumano speculazioni miliardarie che mettono a rischio grandi aziende italiane e ovviamente va bene a tutti i giornaloni. Si limitano gravemente le libertà personali, gravissime limitazioni da Stato di guerra, da legge marziale, da coprifuoco, e il Parlamento tace. Ma che gente è che c’è lì. Ma chi sono? Si gioca con le parole come al tempo dei sofisti di Atene, l’Italia non è zona rossa ma zona protetta. Ma cosa significa? Insieme ce la faremo. A far cosa? Non sono in grado di valutare le scelte cosiddette tecniche, ma la politica deve saperlo fare. Altrimenti non è politica. Ma bollettino da grande fratello, infatti tutti i politici d’accatto, dai sindaci ai presidenti regionali ai parlamentari altro non fanno che mandare vademecum di comportamento igienico sanitario. Il tecnico, nello specifico i medici dei vari istituti superiori possono e debbono contribuire, poi è l’uomo politico che deve fare sintesi con una visione prospettica del presente proiettato nel futuro immediato.
E la sua visione deve essere ad ampio respiro, vedere la sanità insieme alla società, all’economia ed alle libertà dell’uomo che, quando limitate, e probabilmente c’è ora la necessità, lo possono solo a titolo definito e con clausole di garanzia. La visione politica deve passare per un dibattito parlamentare in cui, davanti al paese, l’uomo politico deve esprimere un pensiero e non, come ora, accettare supinamente lo statu quo. E limitarsi al generico ce la faremo. Questo è un colpo di stato. In questi momenti si comprende perché l’Italia tutta votò il fascismo. Salvo pochissimi, e quei pochissimi messi all’indice, come oggi. Vergogna Parlamento.