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Cody Ikerd & the Sidewinders – “Dreamers Like Me” (2023). By Trex Roads

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“Esiste un gruppo che frequento sul social media Facebook che si chiama Independent Country Music Connection gestito da due ragazzi (ragazzi come me si intende, giovani dentro!) ormai di-ventati per me come amici carissimi: Rick e Joe. In questa pagina gestita con passione e amore per la vera musica indipendente, ogni giorno scopro nuovi artisti e nuove canzoni di cui mi innamoro perdutamente”.

Per inciso Rick ha anche una sua radio WEB, WSKY Radio, attraverso la quale diffonde il verbo della musica della gente comune per la gente comune, senza major, senza grandi case discografi-che e senza il maledetto mainstream fra le scatole. Purtroppo da questa parte dell’Oceano non possiamo ascoltarla, ma se andate sulla mia playlist di Spotify aggiornata giornalmente (https://open.spotify.com/playlist/3L32ssakWKdrxNlpelO6ao?si=3279d2d715dd41b6) troverete in pratica le stesse canzoni.

Proprio dopo aver visto un post di Rick sulla pagina, ho deciso di ascoltare una canzone di questa band di cui volevo parlarvi oggi.
E’ stato amore al primo ascolto!
Cody Ikerd & the Sidewinders è una miscela esplosiva di country e rock. Melodia piena di ener-gia e tanto amore per la musica del Sud degli Stati Uniti.
Il leader di questa band non è nato cantante e chitarrista, ma da giovanissimo aveva già sviluppato un amore viscerale per la musica: era un batterista in alcune band della sua città Bedford, Indiana. Ha suonato vari generi fino a circa l’età di 25 anni e ha sempre suonato anche l’acustica.

Fino a quell’età non aveva mai cantato, ma poi è esploso un amore per la musica dei grandi artisti country del passato: Hank Williams, Merle Haggard e il leggendario George Jones (a proposito di Jones se siete fruitori della piattaforma streaming Paramount+ segnalo la bellissima serie biografica George & Tammy sul celebre e tormentato amore fra lui e la leggendaria cantante Tammy Wy-nette). Questo amore e quello per le grandi band rock e southern del passato, lo ha portato a imparare ad essere un frontman e anche a migliorarsi come chitarrista e lo sbocco naturale è stato mettere su una band propria.
Con l’aiuto del padre che faceva un po’ da promoter e un po’ da manager, dal 2016 Cody Ikerd ha cominciato a fare le cose sempre più sul serio.
Deve essere dura e ci vuole molta passione, oltre che talento, per suonare tanti concerti in giro per locali e nel frattempo lavorare.
L’esperienza dei concerti e la continua voglia di migliorarsi, ha portato la band a pubblicare due EP davvero ottimi come Honest Man nel 2017 e You Can Find Me in a Honkytonk del 2019.
Adoro conoscere e raccontare le storie di questi artisti che, dalle scuole medie o dal liceo quando dovevano esibirsi sul pianale di qualche pick-up o nella palestra della scuola, attraverso passione, tenacia, talento e anche un po’ di fortuna (checchè se ne dica ci vuole pure lei), arrivano ad aprire concerti di Ward Davis, Steel Woods o Drake White.
Seguo da più di 8 anni ormai le parabole di questi musicisti indipendenti americani e quando vedo che finalmente il pubblico si accorge del loro talento con location per concerti sempre maggiori, sold-out e condivisione del palco con artisti celebri (che hanno fatto lo stesso percorso in prece-denza e che in questo mondo indipendente non vedono l’ora di aiutare quelli “nuovi”), il cuore mi si riempie di gioia. Ancora di più se li ho scoperti quando nemmeno negli Stati Uniti erano ancora co-nosciuti o di grido.
L’album di debutto di Cody Ikerd & the Sidewinders, questo Dreamers Like Me, non è lungo: 7 pezzi per 25 minuti di musica, ma non c’è nessun minuto sprecato, nessun secondo che vorresti non avessero inserito in questo disco.

Per capire la direzione della musica di questi ragazzi basta far partite la prima Moonshiner: è puro sound del Sud, quello che adoro. Chitarra che ondeggia slide, schiacciapensieri, leggere svisate elettriche e una voce intensa e calda.

La chitarra elettrica è southern, trascinata e paludosa. Ci ritroviamo sulle strade che hanno tracciato i grandi attuali del genere, Blackberry Smoke su tutti. L’assolo è bellissimo.
Guitars & Whiskey è quella che sembra dal titolo: una canzone southern rock che scatenerà i lo-cali dove questi ragazzi si esibiranno. Il riff di chitarra taglia l’aria come un assassino e la ritmica avvolge le casse. La voce di Cody è perfetta per questa musica, il ragazzo ha studiato dai grandi e poi un altro assolo di chitarra da leccarsi i baffi. Bella, bella!
Volevate l’influenza country nel loro sound? Ecco partire Losing My Mind, un bellissimo brano di country rock con la pedal-steel che ci porta in Texas con quel suono molto ispirato al periodo d’oro degli anni ’70.
La title-track è una ballata che il violino trascina verso quel sapore malinconico che hanno le ballate country. Mi piace molto la voce di Cody Ikerd assolutamente a suo agio nei panni del rocker, ma che in queste canzoni malinconiche e dolci si adatta alla perfezione. Prestazione davvero super anche della band per un pezzo che sarebbe da ascoltare in un bel live in qualche locale leggendario come la Gruene Hall o Luckenabach.
Il disco in pratica è diviso fra una prima parte molto southern e una seconda parte che paga dazio alle influenze country dei grandi e la band risulta padroneggiare questi due generi davvero in ma-niera eccelsa. Il talento quando c’è si sente.
Un esordio davvero notevole per una band che crea un mix piacevole e credibile di due generi a me molto cari: il country e il southern rock. Un viaggio dalle strade texane alle campagne della Georgia, passando per la Louisiana, ma avendo ben presente la Florida dei Lynyrd Skynyrd, se dovessi darne un’indicazione geografica sarebbe questa.
Unico appunto, se proprio devo farne uno, è che con questo talento nel songwriting, il buon Cody Ikerd avrebbe potuto regalarci altri pezzi e a questo punto non vedo l’ora che ritorni in uno studio di registrazione e crei nuova musica: di quella buona come la sua non c’è né mai abbastanza. Grazie a Rick per avermeli fatti conoscere e spero che qualcuno ora possa ringraziare me per averglieli fatti conoscere.

Buon ascolto,
Claudio Trezzani by Trex Roads

Nel mio blog troverete la versione inglese di questo articolo.
www.trexroads.altervista.org

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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