MILANO “Vogliono mettere le mani sul Parco agricolo Sud Milano con la scusa di renderlo più vicino ai Comuni e alle aziende agricole del territorio”, così commentano Michela Palestra, Vicesindaca della Città metropolitana di Milano e Daniele Del Ben, Presidente del Parco Agricolo Sud Milano, le indiscrezioni apparse nei giorni scorsi sugli organi di informazione circa il progetto di legge teso a modificare la governance del Parco sottoscritto da alcuni capigruppo in consiglio regionale.
“Il Parco Agricolo Sud Milano è il parco periurbano più grande d’Europa e un gioiello che tutela l’agricoltura locale e il suo ambiente, e questo grazie all’impegno profuso in questi anni dalla Città metropolitana di Milano, che ha lavorato e lavora a stretto contatto con i sindaci e gli operatori economici del territorio. Per giustificare un’operazione politica molto discutibile, abbiamo letto che la gestione del Parco sarebbe “disastrosa” senza però che sia mai stata presentata un’argomentazione di merito a supporto di queste affermazioni. Aggiungono poi che se il Parco finisse nella mani della Regione sarebbero garantite maggiori risorse economiche, ma non spiegano per quale motivo in questi anni Palazzo Lombardia non abbia dato alla Città metropolitana di Milano quanto necessario a rendere ancora più efficace il Parco Agricolo Sud Milano.
Palestra e Del Ben sono rammaricati: “La storia che raccontano secondo cui i sindaci e il territorio avrebbero espressamente chiesto loro di intervenire, anche qui senza mai dire chi e quando, è una palese mistificazione della realtà. Inoltre vogliono imporre un Direttore cosa che non avviene in nessun altro parco lombardo dove invece è nominato dal Presidente una volta sentito il consiglio di gestione. Ci chiediamo se questo accanimento verso il Parco Agricolo Sud Milano non sia da attribuire anche al sostegno dato in questi anni dalla Città metropolitana ai territori che avevano espresso riserve sulla TOEM e la Vigevano Malpensa che avrebbero ferito indelebilmente il territorio. Non possiamo che esprimere il nostro rammarico e la strenua opposizione a qualsiasi ipotesi di cambio di governance che non veda il coinvolgimento della Città metropolitana, dei sindaci e dei operatori economici del territorio