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Cisliano: l’architetto Boeri riqualificherà la Masseria, suo il progetto per ridare vita a quello che fu il luogo della malavita

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CISLIANO – E’ il simbolo del riscatto delle istituzioni contro le mafie. Da luogo della ‘ndrangheta a cittadella della legalità. A Cisliano la Masseria si è arricchita di un ultimo tassello che la porterà ad essere anche un posto bello da vivere, grazie alla partecipazione dell’architetto di fama mondiale Stefano Boeri di Interiors. E’ stato accolto questa mattina dal Sindaco di Cisliano Luigi Durè, insieme al vice presidente di Regione Lombardia Marco Alparone, a don Massimo Mapelli il sacerdote da sempre impegnato nel sociale, a tutti i sindaci del territorio.

C’erano il Prefetto di Milano Renato Saccone, la consigliere regionale Silvia Scurati e tantissimi altri esponenti della politica. Un progetto da cinque milioni di euro che l’architetto Boeri ha illustrato. “Abbiamo cercato di seguire i suggerimenti e le proposte di chi già utilizzava questi spazi – ha spiegato Boeri – con l’obiettivo principale di donare alla Masseria quei miglioramenti capaci di migliorarne gli spazi e la qualità della vita. Come prima cosa abbiamo voluto tradurre le idee in una serie di concetti”. Sono trascorsi ormai 13 anni dall’operazione che portò dapprima al sequestro della Masseria e poi alla confisca definitiva. “Dal 2014 abbiamo attivato il presidio della legalità – ha ricordato il sindaco Durè – La partecipazione è stata ai massimi livelli e siamo riusciti ad evitare che quel bene venisse smantellato. Per sette anni comune di Cisliano e Caritas lo hanno gestito facendolo diventare punto di riferimento per il territorio”.

Il risultato è che, da allora ad oggi, dalla Libera Masseria, sono passati oltre 13mila ragazzi a fare volontariato A ricordarlo è don Massimo che aggiunge: “Abbiamo reso disponibili gli appartamenti che hanno ospitato 70 famiglie che hanno subito lo sfratto esecutivo. Chi ci ha aiutato? I giovani prima di tutto, se siamo qui è perché tanti giovani ci hanno creduto. Tanti giovani guidati da Elena, Coop Lombardia, Cgil Lombardia che portavano ragazzi delle scuole, Caritas Ambrosiana con Luciano Gualzetti che ha fatto un incontro con Alessandra Dolci, Nando dalla Chiesa, i parroci della zona per ragionare sul tema della criminalità organizzata. Da questo luogo sono passate scuole, oratori, si sono fatte mostre sul carcere, sulle donne, sull’immigrazione. Il percorso aveva bisogno di arrivare ad un punto fermo. E si è arrivati all’assegnazione definitiva del bene. Ricordo Davide Salluzzo, anima di Libera Masseria, ci si è mossi grazie a lui che sul territorio ha insegnato a tutti ad essere operai dell’antimafia. Gente che passa dalla predica alla pratica. Poi è arrivata l’assegnazione definitiva. Un grazie a Stefano Boeri. Quando ha capito di cosa parlavamo ha risposto subito affermativamente”.

Nel 2021 è cominciata la terza fase volta alla valorizzazione del bene. Con l’architetto Boeri l’intenzione sarà quella di trasformare un bene chiuso in un luogo aperto, adatto agli incontri tra le persone. “I due edifici che si affacciano lungo via Cusago verranno recuperati – spiega Boeri – mentre la parte lungo la strada provinciale verrà completamente trasformata». Il primo fabbricato che si incontra all’ingresso verrà conservato come spazio per la ristorazione, ma servirà anche per gli appartamenti. Il secondo fabbricato servirà per la formazione e i laboratori. Sorgeranno due padiglioni adibiti a sale multifunzionali. Si lavorerà sulle essenze, sugli alberi, gli arbusti e le varie tipologie di verde. “Abbiamo preso come punto di riferimento la tradizione della cascina lombarda – conclude – luoghi che sorgono attorno ad uno spazio comune. In questo posto, un tempo dominato dalla ‘ndrangheta e dalla violenza, sarà possibile incontrarsi, fare sport e stare insieme”.

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