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Ciclismo. Il ‘nostro’ Gianni Bugno lascia la guida del CPA. Con lui il “sindacato del pedale” è cresciuto tantissimo

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ROMA- “Il sindacato dei corridori è cresciuto tantissimo. Nel 2010 esistevano solo presidente e segretario. Ora l’associazione è ben strutturata e organizzata, abbiamo un dialogo diretto con il presidente dell’Uci, collaboriamo con le altre istituzioni e componenti del nostro movimento, siamo presenti in commissioni che quando sono stato eletto nemmeno esistevano”.

Gianni Bugno può guardarsi indietro con orgoglio. L’ex campione del mondo ha guidato l’associazione mondiale dei corridori – Cyclistes Professionnels Associes – dal 2010 e tra una settimana lascerà un sindacato che ha decisamente un peso e una partecipazione maggiore del passato.
Dopo tre mandati alla testa del CPA, il due volte iridato passerà il testimone ad un altro presidente in occasione delle prime elezioni online della storia del ciclismo. “Non sono mai stato un presidente che si è imposto: ho democratizzato il movimento e dato voce ai corridori”, ha aggiunto commenta Bugno, sotto la cui guida il sindacato ha tagliato tanti traguardi importanti, a partire dall’ammissione dei rappresentanti dei corridori nei tavoli di lavoro relativi alla sicurezza, ai materiali, alle questioni mediche e antidoping.

“L’aspetto di cui vado più fiero? La riconoscenza dei corridori – risponde Bugno – Non è facile fare il presidente. Credo di avere contribuito a dare più dignità al corridore, che oggi ha un miglioramento globale della condizione assistenziale, previdenziale e dello stipendio. Con l’UCI si parla e si dialoga, ci ascoltano perchè senza i corridori non ci sono le gare. Noi siamo gli attori protagonisti”.
Il nuovo presidente del CPA verrà eletto a Milano il prossimo 17 marzo.
Gianni Bugno è fiducioso che il futuro dell’associazione sarà roseo. “Tanti altri obiettivi sono certo verranno raggiunti da chi mi succederà – conclude – Tra i progetti che stiamo portando avanti con Laura Mora, segretario generale dell’associazione, c’è lo sviluppo di un piano per aiutare gli ex corridori a cominciare una nuova carriera una volta terminato il ciclismo e una riforma per migliorare il trattamento dei dati sensibili degli atleti, sempre più utilizzati nel business del ciclismo e dell’Esport. Inoltre, vorremmo instaurare una collaborazione tra ex atleti e organizzatori di corse minori che potranno contare sull’esperienza e il know-how dei corridori per migliorare la sicurezza delle loro corse”.

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