La morte di Elio Corno ci rattrista particolarmente non solo perché era un grande interista, oltre che un bravo giornalista.
Soprattutto ci lascia un grande vuoto, perché ci fa tornar in mente un modo di apprezzare il calcio che non è necessariamente quello della Pay TV di oggi.
Perché, se è pur vero che Elio Corno ha avuto la sua massima visibilità proprio raccontando a sua volta, quanto stava andando in onda sui monitor di SKy o Dazn o prim’ancora Tele Più. E’ altrettanto vero che Elio Corno classe 46, come il mio papà, fa parte di quella schiera di giornalisti lombardi, un po’ sanamente ‘bauscia’, che hanno fatto della discussione, anche accesa il loro punto di forza.
Parlare della scomparsa di Corno, sebbene lui abbia avuto un percorso professionale glorioso anche sulla carta stampata, ci porta immancabilmente a rimarcare il grande valore delle nostre emittenti locali.
Che negli anni ’80 e ’90 hanno avuto un ruolo incredibile accanto alla Radiolina di tutto il calcio minuto per minuto e alle trasmissioni di Mamma RAI nel narrare e mostrare il calcio, a chi non aveva assistito alla partita della sua squadra del cuore, direttamente allo stadio.
Così, riavvolgendo il nastro della memoria, ecco che ci torna in mente il mitico programma Milan Inter che andava in onda il lunedì sera su Telenova con altri due grandissimi mattatori: Gianmaria Cazzaniga ed Enrico Crespi.
Anche loro giornalisti ‘bauscioni’ (nel senso di lombardissimi) emuli del Maestro di tutti GiovanniBrerafuCarlo detto tutto d’un fiato.
Sembra un altro mondo rispetto all’attuale.
Ed è lì che a suo modo si è inserita più avanti la grande intuizione di Fabio Ravezzani direttore di Tele Lombardia Sport. Il format Qui Studio a Voi Stadio con quei due è stato qualcosa di mitologico. La strana coppia Corno – Crudeli ha poi traslocato su 7 GOLD ma la bellezza ancora oggi di queste trasmissioni è di offrire un calcio, magari ‘popolano’, non in doppiopetto ma per questo non certo minore.
Capace di raccontare in modo professionale, di accostare al momento più ludico per non dire altro, a quello dell’analisi e di tutto quanto deve fare un giornalista sportivo.
Certo, prima dell’avvento delle Pay TV, anche queste realtà avevano una valenza ancora più forte.
Però oggi il fascino del local, specie su un certo pubblico resta intatto. Perché i volti di Elio, così come quello di Tiziano, o di tanti altri alla fine, diventano figure di casa. Facce amiche, anche se sono tifosi magari di squadre che non sono la tua.
Oggi vogliamo celebrare questi ‘acerrimi nemici’ che sulle reti private continuano a far compagnia a tutte le ore a chi è innamorato del pallone e non vuole per forza ogni mese versare l’obolo alla Pay TV di turno.
Perché il football (o furball come dicevano i nostri nonni) è sempre stato uno sport popolare. Uno sport per tutti. O sempre come diceva mio nonno “Nan al furball, la boxe, la bicicletta e nuà in dal Tisin o in dal Naviri in i sport par i puaritt, i sciuri van a giugà al tennis….”.
Grande massima di vita che oggi chi gestisce il pianeta calcio dovrebbe rinfrescare, anche se ormai lo hanno già fatto diventare un grande talk d’intrattenimento stile superbowl Nfl …
Grazie quindi ad Elio e chi continua a portare avanti questo testimone e quest’ideale ancora oggi.
Soprattutto non prendendosi troppo sul serio, come diceva un altro grande giornalista che se ne è andato in questi giorni – Bruno Pizzul – e che ci fa sentire sempre più orfani …. dei migliori anni della nostra vita….
F.V.
UNA MITICA GAG TRA CORNO E CRUDELI
DIDASCALIA: in evidenza gli amici nemici Elio Corno e Tiziano Crudeli, nelle foto sotto: il Maestro GiovanniBrerafuCarlo, Tiziano Crudeli, Enrico Crespi, Gian Maria Cazzaniga in compagnia del mister Salvemini e del bomber svedese Johnny Ekström in quell’Empoli delle meraviglie, infine, un bel primo piano di Elio Corno interista vero.