CESANO BOSCONE – “Ebbene: i vicini di casa, quelli sì infettati dal virus della delazione, non hanno gradito il raduno. Hanno chiamato i vigili. E i vigli sono arrivati a multare tutti i presenti, per 400 euro a testa. La scandalosa e ignobile vicenda è arrivata persino in Consiglio comunale, grazie a due esponenti di Fdi. Ma il danno è fatto”.
Fabio Raimondo, combattivo consigliere d’opposizione a Cesano, viceportavoce regionale di Fratelli d’Italia (e avvocato), ha fatto emergere una vicenda emblematica dei tempi che viviamo. Un fatto di cronaca locale assurto a caso dibattuto nazionalmente: sulla prima pagina de Il Giornale, con un pezzo a firma di Alberto Giannoni, nonché sul sito del giornalista e conduttore televisivo Nicola Porro.
“Ne usciremo migliori”, dicevano. A quanto pare, ne stiamo uscendo tutti Alessandro Gassmann… Siamo a Cesano Boscone, vicino Milano. Un dottore visita un bambino di 12 anni, affetto da sindrome di Tourette, che causa gravi disturbi neurologici. E consiglia ai genitori di farlo partecipare a qualche evento sociale, che lo tenga attivo. Insomma, la convivialità, per questo minore disabile, è una terapia. E allora i genitori organizzano la festa di compleanno, invitando gli amichetti e i loro genitori. Tutti con la mascherina: in fondo, i genitori di un dodicenne affetto da gravi disabilità non saranno dei pericolosi negazionisti, no? Non avranno alcuna voglia di affrontare, oltre alla malattia del figlio, pure il Covid, no? Ebbene: i vicini di casa, quelli sì infettati dal virus della delazione, non hanno gradito il raduno. Hanno chiamato i vigili. E i vigli sono arrivati a multare tutti i presenti, per 400 euro a testa. La scandalosa e ignobile vicenda è arrivata persino in Consiglio comunale, grazie a due esponenti di Fdi. Ma il danno è fatto”, scrive Porro sul prioprio sito web.
“Il gesto disumano è compiuto. Anche se qualche giudice annullasse le sanzioni. Possibile che siamo caduti così in basso? Possibile che la Berlino Est del Covid ci sia entrata così profondamente nell’animo, da spingerci a spedire la psicopolizia in casa del vicino? E possibile che la psicopolizia, anziché capire la situazione, sanzioni un gruppo di persone che sta letteralmente curando un bimbo malato? “Andrà tutto bene”, dicevano. Non hanno più il coraggio di dirlo”
‘Summum ius summa iniuria, ripetevano i romani, come a dire che nell’applicazione più rigorosa del diritto può verificarsi la peggiore delle ingiustizie’, chiosa Giannioni sul Giornale.
LA REAZIONE DEL SINDACO SIMONE NEGRI
Sulla vicenda è intervenuto, sulla propria pagina Facebook, il sindaco di Cesano, Simone Negri.
Nel caso specifico in comando sono pervenute più chiamate di cittadini che segnalavano una festa con almeno una dozzina di persone, tra adulti e bambini. Ravvisata la situazione, l’evidente assembramento, la PL non ha potuto far altro che sanzionare. A norma di legge, non ci sono deroghe per casi similari e la pur certificabile necessità di socialità da parte del ragazzo non si può tramutare, soprattutto in questo periodo, in una festa di compleanno con più persone. Il fatto lascia indifferenti? Abbiamo dei sadici al posto degli agenti di polizia locale? No, affatto. Anzi, posso solo immaginare l’imbarazzo e il dispiacere di chi suo malgrado è dovuto intervenire. I vigili devono rispondere di ciò che fanno e anche qualsiasi loro azione deve essere fondata e trovare copertura nella norma. Troppe anche le persone coinvolte per parlare di “buon senso”. A queste considerazioni si aggiunga una riflessione sulle 400 euro delle sanzioni: l’ho già scritto, è troppo! Si fosse trattato di 40 euro di multa, nessuno forse avrebbe avuto qualcosa da obiettare e penso si sarebbe potuto garantire un controllo con maggiore successo. Quattrocento euro sono una pena eccessivamente pesante, me ne rendo conto. Ma non è prevista una proporzionalità. Non si può graduare… e non dipende da noi.”.
Dura lex, sed lex. Ma ricordiamo, dai tempi del Liceo, che i padri latini distillarono la sapienza con l’adagio ‘est modus in rebus’.