Casorezzo: presidiare i parchi cittadini, il Comune cerca volontari

Aumentano gli atti di vandalismo e, per contrastarli, ci si appella al senso civico e alla voglia di donare il proprio contributo alla collettività.

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Il problema non nasce oggi. Al pari di quelli di altre realtà, i parchi di Casorezzo continuano a essere oggetto di atti vandalici che si ripercuotono su tutta la collettività, sia per il deteriorarsi della struttura in sè, sia per i costi ricadenti sulle spalle di ogni cittadino per il ripristino della normalità. Ma, con un solo volontario disponibile per il presidio della loro apertura, scrive il comune in una nota, si può fare pochino. Occorrerebbe, è il senso dell’appello, che per tenere meglio sotto controllo il fenomeno si facessero avanti un po’ più di cittadini. “Siete ben accetti come volontari – scrive il comune in una nota – e la comunità ve ne sarà grata”.

Il comune condanna poi il comportamento di chi, anzichè ringraziare o dare man forte al volontario, in qualche caso lo ha persino insultato. “Abbiamo dovuto optare per questa soluzione -spiega il comune in riferimento all’apertura dei parchi – perché le aperture programmate dei cancelli automatici sono state più volte vandalizzate, e gli interventi hanno comportato ogni volta un esborso di spese che ricadono sempre su tutta la comunità”. A volte gli autori degli sconsiderati atti sono stati pizzicati dalle telecamere. “E non sono solo ragazzi- denuncia il comune – ma anche adulti che hanno volutamente rotto i meccanismi dei cancelli automatici per evitare la chiusura all’orario stabilito”.

Gli atti vandalici hanno però anche altri nomi, rifiuti gettati nella fontana del parco di piazza Primo maggio, danneggiamenti agli alberi sono due di questi”. E quindi ecco nel finale della nota l’appello del comune ai concittadini non solo a un supplemento di senso civico, ma anche a dare il proprio apporto personale di sorveglianza e impegno civico. “Probabilmente con qualche aiuto in più- si legge- si potrebbero evitare dei disservizi non solo per i parchi ma anche fuori dalle scuole, in qualche associazione, dove serve dare una mano a chi ne ha bisogno, facciamo tutti un’autoanalisi prima di giudicare, cerchiamo di capire il perché di alcune scelte”.

Cristiano Comelli

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