Vivevano a Magenta fino a tre mesi fa. Una coppia, all’apparenza felice. Lui, di origini kosovare, con un lavoro che gli garantiva delle entrate certe e lei casalinga. Si prendeva cura del bambino insieme alla nonna. Una coppia come tante, fino all’esplosione della violenza in una domenica mattina di festa che ha portato l’uomo ad accoltellarla. Fortunatamente ora è fuori pericolo, ma gli strascichi di questo episodio rimarranno per sempre. Entrambi di origini kosovare vivevano in centro a Magenta. Lui è un lavoratore edile, considerato molto bravo.
Possedeva un appartamento a Boffalora sopra Ticino che aveva provveduto a ristrutturare. Ed è per questo che, a lavori ultimati, avevano deciso di lasciare Magenta alla volta di un comune che dista solo tre chilometri. Cosa abbia fatto scattare la violenza saranno le indagini a chiarirlo. Lei, come raccontano le persone che la conoscevano, era sempre vestita bene. Ma c’è un aspetto sul quale gli investigatori vogliono vederci chiaro. Quella che emerge dalle testimonianze delle persone che li conoscevano potrebbe essere solo apparenza. La donna avrebbe riferito alle autorità, dopo il fatto, di essersi procurata quelle ferite cadendo da sola. Un tentativo di proteggere il compagno? E per quale motivo lo avrebbe fatto? Spesso quando si protegge qualcuno che ti ha fatto del male lo si fa per paura.
Frattanto emerge un altro dato. L’auto usata dall’uomo per scappare non è più transitata sotto i varchi e il suo telefonino è stato spento e la batteria staccata. E’ ancora oggetto di ricerche assidue. L’allarme è stato dato a tutte le forze dell’ordine e alle frontiere. Non ha vie di fuga, ma al momento è ancora irreperibile.