Beni confiscati alla mafia: il modello Bareggio in Regione Lombardia

Ieri Linda Colombo al convegno di Romano La Russa

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Sul recupero dei beni confiscati alla criminalità Bareggio fa scuola. Ieri il sindaco Linda Colombo è stata invitata a intervenire come relatrice a un incontro sul tema organizzato da Regione Lombardia per ricordare Paolo Borsellin
o in occasione del 32esimo anniversario dell’uccisione. “Siamo una delle poche Amministrazioni che ha scelto di acquisire e riconvertire in spazi per offrire servizi alla popolazione, in particolare alle fasce bisognose, tutti i beni confiscati presenti sul nostro territorio – ha spiegato il sindaco Colombo -. E’ una linea politica che stiamo seguendo fin dal primo mandato. Abbiamo iniziato con ‘La casa di Manu’, appartamento in una corte di via 4 Novembre dato in gestione alla Cooperativa ‘Il Portico’ che ha creato un alloggio protetto mamma-bambino. Nei mesi scorsi, invece, abbiamo inaugurato ‘La casa di Lea’ in un residence di via Corbettina, dove Equa Cooperativa Sociale ha avvito il progetto ‘Lo Snodo’, che prevede supporto psicologico per minori e famiglie in difficoltà e uno Spazio Neutro per garantire il diritto di visita e di relazione per genitori e figli”.

Entrambi gli alloggi sono stati dedicati a donne vittime di mafia: Emanuela Loi e Lea Garofalo. Il percorso virtuoso dell’Amministrazione Colombo non si ferma qui: “Pochi giorni fa abbiamo dato in gestione la villa di via Aosta, dove la cooperativa Fata aprirà una comunità per minori – ha aggiunto il primo cittadino -. Abbiamo avviato l’iter anche per un terreno in via Pedroli che avrà anche in questo caso una finalità sociale, si potrebbe prestare ad esempio a ospitare attività terapeutiche con gli animali come l’ippoterapia, ma vedremo le proposte che arriveranno da chi parteciperà all’avviso pubblico”. Infine, proprio stamattina c’è stata la conferenza di servizi per un nuovo bene confiscato, un capannone a San Martino.

“Per noi – ha concluso il sindaco – è importante continuare in questa direzione perché l’acquisizione di questi beni ci offre la possibilità di avere immobili in più rispetto alle risorse dell’Ente, che sono limitate, e di andare a incrementare i servizi sul territorio per i cittadini di Bareggio e non solo. La nostra linea è quella di prendere qualsiasi bene in qualsiasi stato si trovi, consapevoli anche di potere andare incontro a rischi e spese, ma abbiamo dalla nostra parte la collaborazione dell’Agenzia dei Beni Confiscati e della Prefettura che ci supportano. Ogni occasione lasciata è persa”.

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