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Arluno, la Petite Boite alza l’asticella: giovedì 22 grande serata con le bollicine italiane

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ARLUNO Sempre più in alto, come diceva il celebre spot. Alla Petite Boite gli amanti del vino e delle cose buone si devono segnare col circoletto rosso la data del 22 giugno, giovedì prossimo, quando il bel locale di Antonio, Simona e Beatrice proporrà una serata imperdibile con le grandi bollicine italiane.

Assieme alla passione e alla guida enoica di Fabio Menni, sommelier Fisar, giovedì 22 ci sarà uno straordinario ‘derby’ tra bollicine italiane: Franciacorta contro Trento Doc. Due grandi etichette franciacortine contro due altrettanto grandi prodotti trentini. Si comincia con Cabochon 2014 (etichetta di punta della maison Monterossa), si prosegue con Berlucchi Palazzo Lana 2011, quindi il derby si sposta a nord est. Ferrari Riserva Lunelli 2015 e Maso Martis Riserva 2013.

Ovviamente in tavola arriverano deliziosi piatti in abbinamento: caprese finger food, bignè salati al pecorino e baccalà mantecato, prosciutti crudi di Parma e cinta senese, cozze tarantine, cheese cake al salmone, mini tartare di scottona, bruschettona con pomodori del Piennolo.

Il tutto al prezzo di 49 euro, davvero invidiabile considerando le etichette che arriveranno nei calici. Prenotazioni al 331-9113311 (Antonio), e attenzione.. Fate in fretta!

FRANCIACORTA E TRENTO DOC
Il Franciacorta è considerato uno dei migliori Metodi Classici Italiani, equivalente italiano del metodo Champenoise, ossia con rifermentazione in bottiglia.

La produzione del Franciacorta inizia nei primi anni 60’ quando una serie di produttori si pone l’obiettivo di produrre una tipologia in grado di competere con le bollicine dell’oltralpe. I punti cardine della produzione sono infatti la qualità e l’eleganza, ricerca e passione, innovazione e dedizione.

Il Franciacorta viene oggi prodotto solo in una ristretta zona che si estende a sud del lago d’Iseo in provincia di Brescia in circa 20 Comuni.

Esistono diverse tipologie di Franciacorta, ma la più particolare è sicuramente la sua versione Satèn. Questo top di gamma viene prodotto a partire da sole uve a bacca bianca, in particolare Chardonnay. La pressione interna alla bottiglia è inferiore a 5 atmosfere il che rende questi spumanti particolarmente morbidi e cremosi.

La zona delimitata per la produzione del vino Trento DOC comprende territori della provincia di Trento ubicati nella Valle dell’Adige, nella Valle di Cembra, nellaVallagarina, nella Valle del Sarca, nella Valsugana e nelle Valli Giudicarie, incidendo praticamente sullo stesso territorio della Trentino DOC. La zona di produzione della Trento DOC incide per un’area vitata di circa 800 ettari all’interno di questo territorio. I terreni vitati destinati alla produzione del vino Trento DOC, ubicati prevalentemente in declivio, si spingono fino agli 800 m s.l.m.

La produzione di spumante metodo classico in Trentino è più che secolare. Negli ultimi cento anni la produzione di spumante è ininterrottamente progredita sia per numero di produttori, sia per quantitativi di bottiglie ottenute. La Trento DOC è stata la prima denominazione italiana ad essere riservata esclusivamente allo spumante ottenuto con il metodo della rifermentazione in bottiglia.

Il Trento DOC è prodotto utilizzando le varietà di vite localmente più idonee alla spumantizzazione con il metodo della rifermentazione in bottiglia: Chardonnay, Pinot bianco, Pinot nero e Pinot Meunier. La raccolta delle uve destinate alla produzione dello spumante Trento DOC avviene, di norma, in epoca più precoce rispetto alle uve destinate alla produzione di vini fermi per assicurare il giusto equilibrio fra zuccheri ed acidità necessario per ottenere uno spumante di qualità. La vinificazione delle uve avviene prevalentemente in purezza con, eventuale, successivo assemblaggio delle diverse componenti in fase di costituzione della partita (cuvèe).

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