Nella puntata del 7 luglio di “Filorosso”, il programma di approfondimento condotto da Manuela Moreno su Rai 3, l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, è tornato a parlare del caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Secondo Lovati, sia il suo assistito che Alberto Stasi sono innocenti. Il legale ha ribadito una sua teoria già espressa in passato: “Ho sempre sostenuto – ha dichiarato – che la vittima è stata eliminata perché ritenuta un personaggio scomodo, da un’organizzazione criminale internazionale. Non ho prove, né indizi, ma resto convinto di questa interpretazione”.
Lovati ha affermato di non nutrire grande fiducia nella giustizia italiana: “Purtroppo ne ho molta poca, in generale. Questa indagine è insidiosa, il capo di incolpazione è talmente vago da rendere difficile una difesa specifica. Sembra lo ‘schiaffo del soldato’, non si capisce da dove arrivino i colpi”.
Riferendosi alla comunità di Garlasco, il legale ha usato parole dure: “È un territorio molto arido e scontroso, con un’omertà evidente. Non è solo un tratto dei piccoli centri del Sud, come spesso si pensa: in questo caso, l’omertà si è manifestata chiaramente anche al Nord, nella Lomellina”.
Sul piano tecnico, Lovati è tornato a parlare della cosiddetta “traccia 33”, già oggetto di ampie discussioni nei media: “Non è sangue, è una colorazione causata da un reagente. Non è l’impronta di Andrea Sempio, come si è voluto far credere. È una fotografia, non un dato certo”.
Ricostruendo i momenti immediatamente successivi alla divulgazione della presunta impronta, Lovati ha raccontato di aver vissuto ore di forte tensione: “Era il 20 maggio, giorno dell’interrogatorio previsto per Sempio, Stasi e Marco Poggi. Non ci siamo presentati per un vizio formale e subito dopo, nel mio studio, sono arrivati i giornalisti. Quando è circolata la foto dell’impronta con l’indicazione del nome di Sempio, mi sono sentito vittima di un atto di terrorismo mediatico”.
Il legale ha infine chiarito che, a suo avviso, le conclusioni della Procura restano opinabili: “Mi sono rasserenato solo leggendo una nota della Procura che specificava come non vi fosse l’intenzione di convocare coattivamente Sempio, e che la corrispondenza tra impronta e soggetto fosse contenuta in una consulenza tecnica, firmata dai periti Iuliano e Caprioli. Una consulenza di parte, che i nostri esperti hanno già ampiamente contestato”.