Amorosi assassisini. Una commedia che (non) fa ridere: con Iniziativa Donna ad Abbiategrasso

Appuntamento il 14 novembre

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In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne annunciamo che venerdì 14 novembre alle 21:00 una collaborazione tra Iniziativa Donna e Teatro Monolite-Teatro Al Corso (corso San Pietro, 49 – Abbiategrasso)

AMOROSI ASSASSINI. Una commedia che (non) fa ridere
di e con Valeria Perdonò e con Giacomo Zorzi (tastiere & live electronics)

Per l’acquisto dei bilietti:

inquadrare il QR della locandina
oppure
https://www.teatromonolite.com/amorosi-assassini

oppure
https://www.teatromonolite.com/amorosi-assassini
seguendo la procedura:
“acquista i biglietti”
scegliendo su
“esterno” o “socio” (si intendeno anche le socie di Iniziativa Donna)
e per ultimo la scelta del posto

D’amore non si muore? Un monologo ironico e spietato con live-elettronico su un caso di cronaca sorprendente: la storia di Francesca Baleani, sopravvissuta al tentato omicidio da parte dell’ex marito, direttore del Teatro di Macerata.
Tra cronaca, poesia e musica per un monologo con musica elettronica dal vivo in occasione del mese dedicato alla violenza di genere.

Come possono convivere nella stessa frase le parole “amore” e “assassino”? Purtroppo possono, perché ancora oggi la violenza sulle donne viene spesso giustificata come eccesso d’amore. Scritto e interpretato da Valeria Perdonò, accompagnata dai live electronics di Giacomo Zorzi, Amorosi assassini affronta il tema del femminicidio partendo dalla storia vera di Francesca Baleani, sopravvissuta a un tentato omicidio da parte dell’ex marito, direttore del Teatro di Macerata. Un uomo colto, con un elevato livello culturale, che dimostra come la violenza non abbia confini sociali né intellettuali. Una vicenda segnata da anni di peripezie giudiziarie, psichiatriche e ricorsi che solleva domande profonde sul sistema e sulla società.

Lo spettacolo intreccia cronaca, dati, testimonianze, poesia e musica per riflettere sull’impatto culturale della violenza di genere e sulla responsabilità collettiva. Perché se il femminicidio è solo la punta di un iceberg, è dalla cultura che deve partire il cambiamento.

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