Al lavoro il 33% delle donne subisce molestie: Icjlds lancia una campagna per il rispetto e la parità

L’associazione no-profit ICJLDS analizza i dati europei e lancia la campagna di sensibilizzazione: «2025, anno del rispetto e della parità» (#RispettoParita2025), impegnandosi a promuovere azioni concrete per combattere ogni forma di violenza

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Nel 2025, la violenza contro le donne resta una delle emergenze più gravi e trasversali della nostra società. Si manifesta tra le mura domestiche, nelle strade, online, ma anche —e troppo spesso— nei luoghi di lavoro. E proprio da lì l’Illustrissima Casa Jantus Lordi de Sobremonte (ICJLDS) ha deciso di partire per accendere i riflettori, con la campagna #RispettoParita2025, su un fenomeno sistemico che mina la dignità, la libertà e il futuro di milioni di donne.

Un’analisi recente condotta da ICJLDS, sulla base di dati europei e internazionali, mostra che una donna su tre ha subito molestie sessuali sul posto di lavoro. Nella fascia più giovane, la percentuale sale al 40%, segno di una vulnerabilità ancora più accentuata tra chi è appena entrata nel mondo professionale.

Queste molestie non sono sempre visibili. Non lasciano lividi, ma scavano in profondità: si presentano sotto forma di allusioni, sguardi, contatti indesiderati, battute sessiste, pressioni, isolamento, ritorsioni. E accadono in contesti dove spesso manca il coraggio di denunciare o la possibilità concreta di farlo senza subire conseguenze.

Dietro questi numeri ci sono storie quotidiane che raramente trovano spazio nel dibattito pubblico. Storie di donne che rinunciano a una carriera, che lavorano in silenzio per paura, che si convincono di dover “sopportare”. L’ambiente lavorativo, invece, dovrebbe essere un luogo di realizzazione, rispetto e crescita. Non di paura.

Ma le molestie sul lavoro non sono un fatto a sé: sono parte di un disegno più ampio, quello della violenza di genere, che si manifesta in molte forme e che —solo in Italia— ha già causato 98 femminicidi nel 2024, più della metà dei quali commessi da partner o ex. Oltre 33.000 chiamate al numero antiviolenza sono state registrate nello stesso anno e più del 70% delle vittime non ha denunciato, per paura o sfiducia.

Davanti a questa realtà, ICJLDS ha deciso di agire. L’associazione —impegnata in attività umanitarie e filantropiche— sta promuovendo una campagna culturale e digitale che nasce per rendere visibile ciò che è taciuto, per dare voce a chi spesso resta inascoltata, per promuovere consapevolezza e responsabilità condivisa. Non è sufficiente punire: bisogna prevenire, educare, trasformare il modo in cui la società riconosce, racconta e reagisce alla violenza.

«Le molestie sul lavoro sono l’anello più invisibile, ma non meno devastante, di una catena di soprusi che parte dai pregiudizi e arriva alla violenza estrema. Contrastarle significa difendere la dignità di ogni donna e costruire spazi professionali realmente equi, rispettosi e liberi» dichiara Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, presidente di ICJLDS.

Questa lotta richiede uno sforzo collettivo, intergenerazionale e trasversale, capace di coinvolgere istituzioni, aziende, scuole, media e cittadini. Non bastano strumenti repressivi: serve un cambiamento culturale profondo, che rimuova gli stereotipi alla base di ogni forma di discriminazione.

Perché la violenza di genere è ovunque: dove una donna non si sente al sicuro, dove viene umiliata, dove il suo spazio e la sua voce sono negati. Raccontare, informare, ascoltare non è un atto secondario: è l’inizio del cambiamento.

ICJLDS continuerà a lavorare affinché ogni spazio —privato, pubblico, digitale, professionale— sia un luogo giusto e libero da ogni forma di oppressione. Perché la cultura del rispetto non è un’utopia, ma una responsabilità collettiva.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner