Sono tre, e farebbero parte del gruppo che ha partecipato alla fase dell’aggressione verbale, le persone per ora identificate nell’ambito dell’inchiesta che la Procura di Milano sulla vicenda della famiglia ebrea aggredita in un’area di sosta dell’autostrada Milano Laghi. Lo riportano alcuni quotidiani.
Gli inquirenti milanesi – come scrivono alcuni quotidiani – ipotizzano il reato di percosse aggravate dall’odio razziale in quanto il padre sarebbe stato aggredito in un secondo tempo per obbligarlo a cancellare il filmato cn gli insulti che aveva girato con telefonino.
I tre identificati, secondo quanto è stato ricostruito, non farebbero parte del movimento ProPal e i loro volti non sarebbero mai comparsi nelle manifestazioni che dall’inizio dei conflitto Israele-Palestina si succedono a Milano ogni sabato.
Gli agenti della Digos hanno inviato una prima informativa all’aggiunto di Milano Eugenio Fusco, ma stanno proseguendo nell’analisi delle immagini estrapolate dai video e sulle targhe delle auto.
Padre e figlio, francesi, si trovavano in un autogrill a Lainate quando sono stati insultati e il padre anche aggredito. L’uomo ha denunciato l’episodio alla Polizia stradale, senza però farsi refertare eventuali ferite. Per questo non si è potuto procedere per lesioni.