Si tratta di due uomini di 64 anni di nazionalità italiana nella cui abitazione, a seguito di perquisizione, sarebbero stati ritrovati degli indumenti utilizzati la notte dell’ultimo dell’anno. Gli stessi sarebbero stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza dislocate nel centro e da quelle immagini gli investigatori sarebbero poi risaliti agli abiti che indossavano.
Un passo avanti deciso a poco più di un mese di distanza. Nessun legame, quindi, tra gli spari di Abbiategrasso e quelli che si sono registrati in via Garibaldi a Magenta. Dove alcuni ragazzini hanno esploso colpi di pistola in aria facendosi riprendere per poi far girare i video su whatsapp. Gli episodi di Abbiategrasso erano ben più gravi e capaci di scatenare preoccupazione tra i commercianti. L’assessorato alla Sicurezza e il Sindaco Cesare Nai avevano annunciato la richiesta di un incontro con il Prefetto allo scopo di ottenere un potenziamento delle risorse territoriale e un maggiore controllo del territorio cittadino. Gli stessi commercianti, per voce di Brunella Agnelli, segretario della locale sezione della Confcommercio, avevano definito la situazione «preoccupante e aggravata ulteriormente da un clima pesante che si era instaurato in città».
Si riferivano alle numerose rapine commesse nelle farmacie e in alcuni esercizi commerciali. Episodi sui quali è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare portata ad esecuzione dai Carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso, nei confronti di un uomo già detenuto per un’altra rapina.