Abbiategrasso: domenica 18 Open, lo spettacolo su Andre Agassi

In Annunciata alle 21, ingresso libero

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A causa della malattia di alcuni tecnici teatrali, l’evento “Potevo essere io” previsto domenica 18 febbraio presso l’Annunciata non potrà avere luogo. In sostituzione si terrà lo spettacolo teatrale “Open” a cura della compagnia teatrale ATIR teatro. L’appuntamento è per le ore 21 e l’ingresso è libero e gratuito. Si tratta di un reading teatrale dall’omonimo libro di Andrè Agassi con Mattia Fabris, alla chitarra Massimo Betti.

LO SPETTACOLO
“Quando ho cominciato a leggere Open di Andrè Agassi mai e poi mai avrei pensato che la biografia di un campione di tennis – sport che, in tutta sincerità ho sempre trovato noioso – avrebbe potuto appassionarmi… Nulla di più errato! Sono rimasto folgorato. Appena ho finito di leggerlo ho desiderato portare questa storia sul palco, e così eccoci qui: un leggìo, una storia favolosa, e un chitarrista eccezionale come Massimo Betti.

Nel corso degli anni ho imparato che il teatro, perché possa accadere e riguardarci, ha bisogno di “Storie Grandi” che possano contenere e comprendere tutte le nostre “piccole storie”. Le “Storie Grandi” sono vicende in cui ci si può rispecchiare e con le quali ci si può confrontare. Sono paradigmi, riferimenti, esempi: raccontano l’uomo, l’umanità. Il teatro ne è pieno: Shakespeare, Euripide, Aristofane… etc La storia di André Agassi è senza dubbio una di queste.

Agassi non è un tennista qualunque. E’ il numero 1 al mondo ma… Agassi odia il tennis! Ecco il conflitto! Ecco il dato universale, ecco il paradigma!

Attraverso questo incredibile, quasi paradossale conflitto interiore, Open racconta la storia non solo di un talento eccezionale, ma anche la storia di un uomo che, mentre diventa inesorabilmente uno dei migliori tennisti di tutti i tempi, cerca di rispondere alla domanda madre di tutte le domande: “Chi sono io? Chi è l’uomo André Agassi?”

Ed ecco che quella domanda possiamo farcela anche noi, ci possiamo rispecchiare in quell’interrogativo e la sua vicenda diventa nostra, di tutti, in una parola: epica.
Un celebre passaggio di Salinger ne Il Giovane Holden recita così: “i libri che mi piacciono di più sono quelli che quando li hai finiti di leggere vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.”
Niente di più vero dopo aver letto Open!”

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