A Cernusco sul Naviglio ucciso Antonio Bellocco ‘rampollo’ della ‘Ndrangheta

Ha cercato di uccidere quello che sembrava essere un amico fraterno, Andrea Beretta, fuori dalla sua palestra Testudo. Bellocco ha esploso un colpo di pistola e lo storico capo ultras dell'Inter per difendersi ha estratto un coltello ferendolo a morte.

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Un uomo è morto a seguito di una sparatoria che si sarebbe verificata questa mattina a Cernusco sul Naviglio (Milano). I fatti sono avvenuti attorno alle 11 in via Nino Besozzi. Resta da chiarire la dinamica, al vaglio delle forze dell’ordine.

Anche se ormai pare tutto chiaro. Andrea Beretta storico capo ultrà interista in regime di sorveglianza speciale ha avuto un alterco con Antonio Bellocco, anche lui legato alla curva nerazzurra ed anche alla ‘ndrangheta erede di una famiglia pesante nel mondo della malavita con il padre morto al 41 bis nel carcere di Opera.

Bellocco ha sparato a Beretta nel cortile della palestra Fortitudo dove i due si erano appartati a bordo di una Smart. A quel punto Beretta per difendersi ha estratto un coltello e con un fendente ha colpito mortalmente quello che fino al giorno prima appariva una amico fraterno (ci sono foto sui social della partita a calcetto della serata precedente…che li ha visti protagonisti contro una compagine rossonera).

Delle indagini sulle tifoserie milanesi se ne sta occupando da tempo il pm Paolo Sorati. Beretta è piantanato in ospedale al San Raffaele dove è arrivato in codice giallo.

Sulla vicenda è intervenuto anche l’avvocato di Beretta Mirko Pellino: ‘Si è difeso altrimenti l’avrebbe ammazzato”.

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