“Faccia da 886….e quella voglia di allungare il brodino”. A cura di Max Moletti

"Si vagheggia su una mitica reunion del duo pavese in vista del prossimo San Remo. Ma forse è solo pubblicità..."

Quando il passaggio al bosco genera l’effetto opposto. Di Andrea Fredi

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - "A volte il passaggio al bosco, così come concepito da Ernst Jünger, genera l'effetto opposto di quello originariamente previsto. Si vorrebbe uscire...

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore,

Tutti noi, almeno una volta, abbiamo avuto un gruppo. Negli anni si chiamava “complesso”, e ognuno di noi ha creduto che fossero i migliori anni della propria vita. Ma quali sono davvero i migliori anni?

C’è chi urla il proprio ultimo respiro negli anni ’60, chi si ferma sulla soglia dei ’70, chi porta i capelli bianchi e la pancetta degli ’80 ma conserva ancora voglia di vivere. La nostalgia è uno spettacolo, ma anche un business sempre più redditizio. Artisti che hanno passato la vita come “special guest” spesso non ricordano nemmeno perché erano speciali. Eppure, se entri nella testa del pubblico e nelle simpatie di chi influenza, non ne esci più.

Se sei antipatico, puoi anche morire: nessuno spenderà una preghiera per te. Ormai le serate sono tutte revival, persino in pizzeria con gli amici. Si parla di cartoni animati, telefilm, eventi, e ogni volta si aggiunge un pezzo in più alla memoria collettiva. Ma l’età avanza, e queste aggiunte sembrano esagerate.

Oggi assistiamo al grande ritorno degli anni ’90, con gli 883 come profeti. Tutti ricordiamo i banchi di scuola, le sudate carte, i sogni di fuga verso la vittoria. Max Pezzali e Mauro Repetto hanno segnato un’epoca: “Nord Sud Ovest Est” è diventato un inno generazionale. Eppure, nel 1995, era già solo Max a portare avanti il nome del gruppo.

Sanremo potrebbe essere il loro San Pietro, ma gli 883 insieme non ci sono mai stati. Una loro partecipazione sarebbe un evento storico, più atteso di molte riunioni politiche. Il tempo passa, e spesso non basta essere bravi o belli: serve la candela giusta per accendere il pubblico.

Meglio gli ’80 o i ’90? Non voglio fare paragoni, ma se dobbiamo sempre allungare le solite storie significa che non reggono il confronto con gli anni ’80. Non hanno ucciso la memoria: semplicemente non sono da 8 né da 3… ma da un semplice 6″.

Max Moletti

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