Manuel Agnelli: “Il mio libro per capire cos’è davvero un concerto rock”

Esce il volume fotografico sul tour–reunion degli Afterhours dell'artista cresciuto a Magenta ed ora residente ad Abbiategrasso

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«È un libro per i fan e per chi vuole capire cos’è un concerto rock, e non uno spettacolo con ballerine, autotune e fuochi artificiali». Con queste parole Manuel Agnelli, nel suo locale Germi a Milano, ha presentato Afterhours. Ballate per piccole iene 2025. Il Tour raccontato da Manuel Agnelli, il nuovo volume fotografico edito da Rizzoli che immortala e racconta l’intensa reunion live della band, tornata sul palco insieme dopo quasi sette anni.

Un tour che, nelle intenzioni del leader, non è stato un semplice ritorno alla musica, ma una vera e propria «comunione di energia»: «Il concerto non è una performance. Quando funziona davvero è un rito collettivo. Se manca questo, il rock’n’roll sono solo tre accordi del c***o». A far funzionare tutto, secondo Agnelli, non è la perfezione tecnica: «Questa non è una band di virtuosi, ma un gruppo molto dritto, consapevole della propria identità. Suoniamo per la band, perché sono le canzoni che devono suonare come noi. Abbiamo uno stile preciso, e questo è fondamentale perché molti non ce l’hanno».

Lo stesso Agnelli lo ha raccontato anche a Deejay Chiama Italia, dove ha presentato il libro con un aneddoto che risale al 1999: «Avevo costretto gli Afterhours ad ascoltare tutto il demo-tape con 40 versioni di Non è per sempre, tra cui scegliere la migliore. Alla fine, per sfinimento, lasciarono scegliere me». Un ricordo ironico che introduce il senso profondo del progetto editoriale: un viaggio nella memoria e nella carne viva di una band che ha segnato decenni di musica italiana.

La tournée celebrativa, partita a giugno per festeggiare i trent’anni di carriera, ha toccato ventuno città in tutta Italia tra giugno e agosto. «Gli altri li ho ritrovati molto invecchiati – scherza Agnelli – ma lo sono anch’io, e loro avranno pensato la stessa cosa di me. Non ci vedevamo da un po’, con alcuni non suonavo da vent’anni». Il tour è stato dunque non solo un grande evento musicale, ma anche un’occasione per riallacciare legami personali: «C’era qualcosa in più della musica, in questo ritorno insieme».

Un ritorno costruito con impegno e dedizione: «Io odio le prove. E stavolta ne abbiamo fatte più del solito, ma ognuno a casa propria. Insieme abbiamo suonato una settimana in totale. A casa ci eravamo preparati tantissimo, perché ci tenevamo tutti davvero. Siamo arrivati al primo giorno di prove già imparati, e devo dire che ero quello messo peggio. Forse mi sono preoccupato troppo della tenuta fisica e troppo poco della chitarra».

Il tour 2025 si è aperto il 26 giugno a Bologna e si è chiuso il 13 agosto a Zafferana Etnea, a Catania: un viaggio intenso, accolto da un pubblico caloroso e partecipe, che nel libro trova ora una nuova forma visiva e narrativa.

Accanto alla reunion e al foto-libro, Agnelli ha accennato anche ai suoi progetti paralleli – dallo spettacolo Lazarus al rapporto distaccato con X Factor – e alla scelta di prendersi un anno sabbatico il prossimo anno, dopo una stagione artisticamente densa.

Ballate per piccole iene 2025 diventa così non solo il diario di un tour, ma il racconto umano e intimo di un artista che torna alle origini per riscoprire il senso più autentico del fare musica insieme.

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