Dopo il successo delle edizioni precedenti, anche quest’anno AICIT rinnova la collaborazione con le scuole superiori di Magenta proponendo una nuova edizione del “Progetto Giovani”, un’iniziativa che mira a diffondere tra gli studenti la cultura del volontariato e della solidarietà. L’obiettivo del progetto è quello di far comprendere ai ragazzi e alle ragazze che fare volontariato è possibile anche con poco tempo a disposizione, mettendo a disposizione soprattutto la propria capacità di ascolto e di empatia, senza la necessità di possedere competenze specifiche.
“Quest’anno abbiamo due importanti novità – spiega il professor Alberto Galli, membro del direttivo AICIT e coordinatore del progetto –. Abbiamo ricevuto molte più richieste di adesione: parteciperanno 13 studenti, ben 7 in più rispetto a quelli inizialmente previsti. Inoltre, durante le attività sarò affiancato da due volontarie dell’associazione AICIT, che ci supporteranno nei viaggi verso l’ospedale San Raffaele”. Le scuole coinvolte sono il liceo classico Quasimodo (4 studenti), il liceo scientifico Bramante (6 studenti), e l’istituto Einaudi (3 studenti). Emiliana Caimi e Stefania Vario sono le due volontarie Aicit che collaboreranno al progetto.
Come da tradizione, il percorso formativo è iniziato con una lezione introduttiva alla presenza della dottoressa Silvia Negretti, già primario del reparto di Oncologia dell’ospedale Fornaroli di Magenta, che ha condiviso con i ragazzi la propria esperienza professionale e umana nel campo della cura e dell’ascolto dei pazienti. Nel corso delle settimane, gli studenti coinvolti avranno l’opportunità di svolgere attività di segreteria e di accompagnare i pazienti che ogni giorno si recano dall’ospedale di Magenta al San Raffaele per sottoporsi a terapie radianti, accompagnati dall’autista e dall’assistente. Un’esperienza concreta e toccante, che permetterà loro di entrare in contatto diretto con il mondo del volontariato e con le persone che quotidianamente affrontano situazioni di fragilità. (Foto Marcello Stoppa Corona)





















