“I fondi di coesione devono restare in capo alle Regioni, non tornare centralizzati a Roma o a Bruxelles. Solo chi conosce i territori può gestire le risorse con efficacia, rapidità e visione. Servono tempi lombardi, non burocrazia statale”.
Lo ha dichiarato Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega e vicepresidente della Commissione Attività produttive, firmataria della mozione e intervenuta oggi in Aula del Consiglio regionale della Lombardia.
“Questi fondi – prosegue Scurati – nascono per ridurre i divari e rappresentano un terzo del bilancio europeo. Devono essere gestiti in modo sussidiario, non assistenzialista, per rispondere ai bisogni reali di cittadini, imprese e territori. La Lombardia, che da sola contribuisce con 56 miliardi di residuo fiscale allo Stato, non può essere penalizzata da una centralizzazione che rischierebbe di sottrarre fino a 4,4 miliardi di euro, il 30% delle nostre risorse”.
“La nostra Regione – aggiunge – ha sempre dimostrato efficienza e capacità: nella programmazione 2014-2020 ha speso il 107% dei fondi FESR e FSE, e nella nuova programmazione 2021-2027 ha già utilizzato l’80% dei fondi FESR, pari a 1,6 miliardi, superando gli obiettivi europei. Sono risultati che certificano un modello che funziona”.
“Non servono più vincoli o rallentamenti, ma libertà di agire e pragmatismo – conclude Scurati –. Dobbiamo lombardizzare il resto d’Italia, non fare passi indietro. Perché il sistema lombardo è il motore economico del Paese e dell’Europa, e toccare ciò che funziona sarebbe un disastro per tutti”.