“L’albero è l’uomo che vorrei essere”. La poesia di Ubertiello in Galleria Magenta

“La pittura non è il fine, è un mezzo per comunicare col mondo, un tramite tra il mondo interiore e

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Con le 22 opere inedite dell’artista emiliano Ernesto Angelo Ubertiello, “L’albero è l’uomo che vorrei essere”, è stata inaugurata la stagione espositiva autunnale di Galleria Magenta, visitabile in via Roma fino al 22 novembre. “La mostra è il frutto di due anni di lavoro intensi, dopo una ricerca accurata sul colore. E una delle caratteristiche è proprio questa, perché con Ubertiello il giallo non è solo giallo, ma si moltiplica e così accade con il blu, in un allargamento della tavolozza cromatica a una gamma di colori inesplorati, capaci di trasportare nel sogno e nella dimensione immaginativa”, ha spiegato la responsabile della Galleria Nicoletta Cattaneo all’inaugurazione.

Oppure nel ricordo, perché “ho capito cosa volevo fare da grande guardando il disegno del mio maestro delle elementari, Davide”, ha raccontato l’artista, che con la sua straordinaria sensibilità regala nuovi soffi di vita e di sogno ai paesaggi colmi di una quiete immobile. Un corpus di opere molto particolare, che al centro mette “l’albero, che racconta di sé e del suo ambiente, perché l’albero, come l’uomo, è quello che è perché si trova in quel posto, perché ha vissuto determinate situazioni e quelle giornate… “.

“Nei quadri esposti, la ricerca è quella di un riflesso, di una sfumatura, di un ricordo che emerga e lo riporti all’infanzia, al trascorrere del tempo, soprattutto al senso della vita. Non più esclusivamente nel senso di pittura di memoria come i quadri quasi monocromatici del decennio precedente, (marroni, o bianchi con varie sfumature – i quadri della neve dell’infanzia): ora il ricordo è più nell’evocazione di un sentimento che sfocia dall’esplosione dei colori, e nella luce che brucia i dettagli, con la sua suggestiva sfumatura al centro delle opere. Il colore è evocativo dell’irrealtà della realtà sulla tela”, ha spiegato la storica dell’arte Micaela Mander.

“Il quadro che viene progettato con estrema cura, visibile in ogni particolare, è anche pensato per essere apprezzato nel suo complesso delle varietà di gamme cromatiche che sembrano esplose. Dietro questo iperrealismo c’è un grande mondo interiore dell’artista. L’albero è un soggetto di lunghissima storia, è un’immagine densa di simboli fin dall’epica antica, è alla base della natura”, ha aggiunto l’esperta.

Una mostra adatta a tutte le età, basta soffermarsi davanti ad una delle opere per lasciarsi colpire dalle emozioni. O per raccontarle: la divulgazione dell’arte di Galleria Magenta, ancora una volta, passa anche attraverso i giovani: è il caso di Benedetta Lazzaroni, nipote del fondatore Germano Cattaneo e dell’influencer Lavinia Giuliani.

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