Uno è ancora in fuga ma gli altri tre ragazzini, che lunedì a Milano hanno investito e ucciso con un’auto rubata Cecilia De Astis, ora si trovano lontani dalle famiglie, in un luogo sicuro.
Non più solo sulla base dell’iniziativa, concordata con la Procura dei minori, degli agenti della Polizia Locale di Milano comandati da Gianluca Mirabelli, ma su ordine di un giudice che ha anche imposto loro il “divieto di espatrio dal territorio nazionale”. Questo a causa del maldestro tentativo delle loro famiglie di lasciare l’abusivo campo nomadi di via Selvanesco, nella zona sud di Milano.
La decisione del giudice è stata presa in base all’articolo 403 del Codice civile che scatta quando il minore “si trova esposto, nell’ambiente familiare, a grave pregiudizio e pericolo per la sua incolumità psicofisica” e sorge quindi l’emergenza di “collocarlo in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione”.
I quattro ragazzini, di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, avevano collaborato nelle loro audizioni a ricostruire l’omicidio stradale in cui era rimasta uccisa Cecilia De Astis, 71 anni, in via Saponaro, nel quartiere Gratosoglio. Il tredicenne alla guida, in particolare, aveva ammesso le loro responsabilità, sia in relazione al furto della vettura dei turisti francesi sia su quanto accaduto dopo con l’uccisione della pensionata: “I freni funzionavano male – ha provato a giustificarsi – poi siamo scappati per paura”.
Avendo meno di 14 anni e quindi non essendo imputabili, non potevano essere fermati ed erano stati affidati alle famiglie le quali, la sera dopo, avevano lasciato il campo, senza dare comunicazione alle autorità, a bordo di due diversi mezzi senza tener contro del fatto che erano controllati dagli agenti della Polizia locale. Sono stati poi fermati in Piemonte: due fratellini, con la madre, in un camper in un terreno in cui c’era tempo fa un campo rom, mentre una ragazzina undicenne al casello di Fossano a bordo di un furgone guidato dalla nonna dentro al quale c’erano dell’oro e dei vestiti rubati. La donna è stata quindi denunciata per ricettazione.
Per i tre minori rintracciati è stato nominato un “curatore speciale/difensore” e il 27 agosto si terrà davanti al Tribunale dei Minori l’udienza di comparizione per i genitori. Durante l’udienza davanti a un giudice togato e uno onorario anche i ragazzini potranno prendere la parola e, sentiti i genitori, saranno decisi i provvedimenti più adeguati nel loro interesse. Il più probabile è il trasferimento in una comunità. Anche per il quarto che ancora non si sa dove sia.