Alla presenza di Maja Hoffmann, la presidente del Locarno Film Festival, e del direttore artistico, Giona A. Nazzaro, e della moderatrice Sandy Altermatt, si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione della selezione per l’edizione 2025, che si svolgerà dal 6 al 16 agosto, a Locarno, Canton Ticino.
La conferenza si è tenuta per il secondo anno consecutivo presso al LUMA Westbau di proprietà della Fondazione LUMA della presidente.
Conferenza che si apre con la riflessione sulla vita intensa che si sta svolgendo nel cuore dell’industria cinematografica…
La strategia del festival è sempre la stessa:
“Ci concentriamo prima di tutto sul nostro grande anniversario e pensiamo già anche al programma dei prossimi anni. Grazie a Nazzaro, che rimarrà con noi, riusciamo a dare un senso di anno in anno, alle scelte dei film”.
Le caratteristiche del festival di quest’anno.
Il nostro compito principale quando programmiamo il festival è ricordarci che anche tra 30 anni, si guarderà a cosa è stato fatto. Vogliamo che in futuro si dica che abbiamo lavorato in modo consapevole dei nostri tempi e non come in una sorta di ‘sottovuoto’. Per questo noi lavoriamo tutto l’anno e non solo ad agosto! Locarno ha quel tocco magico che garantisce visibilità a film internazionali per mesi e mesi. È come se iniziasse un altro festival e le pellicole iniziano a viaggiare per tutto il mondo, approdando in tanti altri festival del cinema, vincendo molti premi. Questo per noi è molto importante. In questo modo il nome di Locarno e tutta la regione della Svizzera italiana, viaggiano per il mondo!
L’arte e i film mettono la Svizzera in contatto con tutto il globo!
6’373 è il totale delle candidature di film in diversi formati, di tantissimi Paesi. Abbiamo avuto +12% di invii, quest’anno.
Questo significa che a livello mondiale, per i cineasti, noi siamo come un porto perl’espressione libera , per la sperimentazione artistica e per la narrazione.
221 i film programmati, 99 anteprime mondiali e 7 internazionali, poi avremo i cortometraggi e una serie TV.
Questi dati riflettono il quadro e la varietà e di questa diversità di questa edizione del festival.
Uno squilibrio che permane invece, è quello tra cineasti uomini e cineaste donne. Purtroppo è ancora un aspetto che caratterizza tutta l’industria cinematografica.
Abbiamo cercato di elaborare attivamente questo squilibrio: ci siamo quindi approcciati a questo sistema e nelle sezioni competitive abbiamo ottenuto migliori risultati a quelli dell’anno scorso, ottenendo delle ottime percentuali di presenza di registe donne nei concorsi.
Ricordo però belle cose anche l’anno scorso, con il Pardo d’Oro vinto dal film “Toxic”, della regista lituana Akiplėša, un film poi invitato dappertutto!
Piazza Grande: il cuore di Locarno
Già dai primi giorni, quest’anno sarà interessantissimo, grazie soprattutto ai grandi ospiti che saranno protagonisti.
A proposito di questo, vogliamo ricordare momenti bellissimi del passato, come quando abbiamo celebrato il grandissimo regista Ken Loach in piazza, con il suo film “The Old Oak”, un film che a Cannes aveva già festeggiato la sua prima, ma il pubblico a Locarno era quello che voleva di più l’eroe degli operai.
Il messaggio di questo film per la gente è che la speranza è la cosa più bella nella vita, è l’arma dell’Umanità.
A quelle parole, la piazza si è alzata in piedi ed è esplosa in una favolosa standing ovation, omaggiando il regista.
Questo è il significato profondo della Piazza Grande: la piazza è una comunità! Una comunità che sogna un mondo migliore.
I film
I presenti si addentreranno poi nel vivo di alcuni dei film proposti. Il fil rouge di questa edizione sarà il tema delle relazioni ad ampio spettro: sarà narrata in una chiave molto particolare la difficoltà di amare e vivere per sempre con la stessa persona, per esempio; come una relazione delicata tra padre e figlia. Ci sarà poi una moglie che dovrà scoprire molto di più sul marito, accompagnandoci anche all’interno di un conflitto di respiro più grande; così come il conflitto apparirà ancora in altre trame in programma.
Il film che apre il programma di quest’anno, è quello della regista Tamara Stepanyan, armena, con la sua pellicola “Le pays d’Arto”.
La conoscevamo già per i suoi documentari, e questa volta arriva con il suo primo film sull’Armenia.
“The Birthday Party”, diretto da Miguel Angel Gimenez, è invece un intreccio nel quale un padre è molto geloso della figlia, che vuole tenere per sé, e farà di tutto per raggiungere il suo obiettivo… Si continuerà poi con un’altra anteprima: e si tratterà del nuovo film con Emma Thompson, “The Dead of Winter”. L’attrice riceverà il Leopard Club Award. Nel film è stata diretta da Brian Kirk, lo stesso regista di un episodio della serie “Dexter”, quindi conoscere i ritmi serrati dei film d’azione con venature thriller.
Tra le chicche un po’ inusuale a dir poco, ma sempre in tema di relazioni, avremo un racconto in pellicola su come sia difficile amare e vivere sempre con la stessa persona: si tratta dell’horror esistenziale “Blue Heron”.
Per la Svizzera, sarà proiettato “Le Lac”, del cineasta neocastellano Fabrice Aragno.
Per l’Italia, sarà proposto “Gioia mia” della regista Margherita Spampinato, nel Concorso Cineasti del Presente. Questo film è stato descritto come un affresco intimo preciso e delicato.
“Sentimental Value”, è il titolo del lungometraggio diretto da Joachim Trier, che a Cannes ha ricevuto il Gran Premio Speciale della Giuria e a tal proposito, Nazzaro ha spiegato: “Quando si pensa a Cannes, automaticamente si ricordano gli applausi senza fine, fino a farsi venire male ai muscoli… Ed è proprio così, perché io c’ero e ho subito pensato che questo film doveva essere nostro!”.
Per conoscere tutti i titoli che saranno protagonisti quest’anno, in Piazza e nei concorsi e fuori concorso, vi rimando al programma sul sito ufficiale del Locarno film Festival.
Sorprese in Piazza Grande
Piazza Grande omaggerà il cinema d’autore, proiettando uno dei film più geniali grazie alla firma di Kubrick: “Shining” ci farà tremare tutti insieme dall’immenso schermo locarnese. Vedremo riprendere vita le espressioni di terrore dell’indimenticabile Shelley Duvall, centuplicate grazie al festival, insieme alla folle ironia di Jack Nicholson. Il film sarà l’occasione anche per celebrare Milena Canonero, costumista del film, 4 volte premio Oscar, che in Piazza Grande ritirerà il premio Vision Award Ticinomoda.
Le ragioni della serie TV
Nazzaro ha spiegato con entusiasmo, come le serie tv siano da lui molto amate anche se, il tempo di seguirle sia ormai troppo poco, tanto è vero che era rimasto fermo ancora a “I Soprano”. Ma è riuscito a trovarne per “The Deal”, preziosa oggi, in un festival che ama l’Iran, e proprio per questo, ne saranno proiettati i primi 2 episodi su 6, che si addentrano nei negoziati, nell’accordo sul nucleare di Losanna del 2015, poi stralciato da Trump.
Il Festival si fa dunque portatore non solo di libertà, ma anche in qualche modo di storia e verità, attraverso una narrazione per immagini.
Sempre con un pensiero rivolto all’Iran, sarà proiettato “Irkala – Gilgamesh’s Dream”, sul Paese dopo l’era Saddam Hussein.
Dunque aspettiamo con trepidazione il ritorno del Locarno Film Festival.
Monica Mazzei
freelance culturale per
TicinoNotizie.it