Le istruzioni per blindare la pace fiscale sono pronte. Matteo Salvini le ha affidate direttamente al Senatore Massimo Garavaglia, leghista di prima fila e soprattutto presidente della commissione Finanze del Senato. Non è un caso.
È proprio a Palazzo Madama, infatti, che il disegno di legge del Carroccio sulla maxi rottamazione è sotto esame. Dopo l’affondo di Giorgia Meloni dei giorni scorsi, che preme per il taglio dell’Irpef in favore del ceto medio, il leader della Lega va ripetendo che la sanatoria delle cartelle fiscali e l’intervento per i redditi tra 28mila e 60mila euro possono procedere in parallelo.
“Se a mensa ti chiedono se vuoi il primo o il secondo, mica è strano se li prendi insieme”, aveva dichiarato a tal proposito il leader leghista che ha rilanciato anche la flat tax: “C’è da aumentare la soglia che oggi, per scelta europea, è bloccata a 85mila euro: se salisse – ha aggiunto – anche a 100-150mila aumenterebbe la possibilità di lavorare, fatturare, dichiarare e l’incasso per lo Stato”.
I TEMPI:
L’obiettivo è chiudere la partita nella sesta commissione del Senato entro metà luglio. “La proposta di legge – ha spiegato Garavaglia – avrà già l’indicazione della copertura e poi faremo diventare questa proposta una norma della legge di bilancio o del collegato fiscale”.
“Saranno tagliate fuori dal disegno di legge le piccole partite perché non ha senso rateizzare in dieci anni debiti da 200-300 euro”, ha aggiunto Garavaglia. Allo stesso modo – ha concluso il Senatore dell’est Ticino – finiranno fuori gli importi “enormi, quelli che hanno già forme di definizione agevolata con il Fisco”.
LE PRIME ANTICIPAZIONI SUL DISEGNO DI LEGGE
Nelle scorse settimane, fonti leghiste parlavano di un tetto a 100 mila euro (il valore massimo della cartella), ma il Senatore Garavaglia, che è relatore del provvedimento, in un’intervista a La Repubblica ha precisato: “Le valutazioni sono ancora in corso, individueremo la platea insieme al Mef”.
L’impianto di base, promettono dal Carroccio, non cambierà: fino a 120 rate mensili per estinguere i debiti affidati alla riscossione tra il primo gennaio del 2000 e il 31 dicembre 2023. Non si pagheranno interessi e sanzioni.
Intanto è scattato l’iter per i pagamenti della rottamazione quater riservato ai contribuenti riammessi. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione sta inviando circa 247mila lettere con la comunicazione delle somme dovute e le indicazioni per il saldo agevolato.