“Comuni Free”. Record nazionale per Bareggio

Per la prima volta Legambiente insieme all'Osservatorio Appalti Verdi ha premiato oggi all'Ecoforum i comuni particolarmente attenti all'applicazione di Gpp e Cam (Criteri ambientali minimi) nelle procedure di acquisto di lavori, servizi e forniture negli appalti 2024.

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Lieve calo nel 2025 in Italia per la raccolta differenziata dei rifiuti: i comuni rifiuti free scendono a 663 (-5%) rispetto allo scorso anno e rappresentano ancora solo l’8,4% dei 7.896 comuni italiani. Il Veneto si conferma regione leader per rifiuti free e la Campania è la prima del sud.

A scattare questa fotografia è la XXXII edizione di “Comuni Ricicloni” di Legambiente presentato oggi a Roma all’Ecoforum nazionale dell’economia circolare organizzato dall’associazione ambientalista, Kyoto Club e La Nuova Ecologia in collaborazione con Conai e Conou e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e Regione Lazio.

Restano ancora marcate le differenze tra nord, sud e centro. Il nord mantiene il primato con 424 comuni rifiuti free (erano 434 nel 2024), seguito dal sud con 209 comuni rifiuti free (231 nel 2024) e il centro Italia conferma, invece, il suo immobilismo con appena 30 comuni rifiuti free (33 nel 2024).
Tra i capoluoghi comuni rifiuti free 2025 vincitori assoluti, si segnala la new entry Nuoro insieme agli “storici” Treviso, Pordenone e Trento.

Menzione speciale a Cesena come miglior capoluogo di provincia 100% Gpp (green public procurement) e a Bareggio (Milano) per la miglior performance, 95% Gpp, tra i comuni non capoluogo.

Per la prima volta Legambiente insieme all’Osservatorio Appalti Verdi ha premiato oggi all’Ecoforum i comuni particolarmente attenti all’applicazione di Gpp e Cam (Criteri ambientali minimi) nelle procedure di acquisto di lavori, servizi e forniture negli appalti 2024.

“Se da un lato va riconosciuto l’impegno portato avanti da tante amministrazioni virtuose, dall’altro è importante che ci sia una svolta che necessariamente deve arrivare dai centri più grandi e dalle città, ancora troppo latitanti dalle classifiche dei migliori – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Serve, inoltre, un’attenzione per le filiere strategiche, come tessile e Raee per garantire sostenibilità e sicurezza economica”.

”Dalla fotografia scattata da Comuni ricicloni 2025 – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – emerge l’importanza di mantenere alta l’attenzione. A fronte di un’adesione in termici numerici analoga a quelli delle edizioni precedenti, i numeri dei comuni rifiuti free sono infatti in calo. Se da un lato va riconosciuto l’impegno portato avanti da tante amministrazioni virtuose, dall’altra lato è importante che ci sia una svolta che necessariamente deve arrivare dai centri più grandi e dalle città, ancora troppo latitanti dalle classifiche dei migliori.

Serve, inoltre, un’attenzione per le filiere strategiche, come quella tessile e dei Raee, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, per garantire sostenibilità e sicurezza economica. Questi settori influenzano l’ambiente, l’occupazione e la competitività industriale. Promuovere economia circolare e innovazione in queste filiere riduce l’impatto ecologico e rafforza l’autonomia produttiva. Una gestione efficace contribuisce a uno sviluppo più resiliente e responsabile”.

La XII edizione dell’Ecoforum 2025 è stata anche l’occasione per fare un punto sull’applicazione del Green Public Procurement (Gpp) e dei Cam (Criteri minimi ambientali) da parte dei comuni. Secondo i dati dell’VIII Rapporto realizzato dall’Osservatorio Appalti Verdi, presentati oggi, su 585 amministrazioni al centro dell’indagine (di cui 538 comuni non capoluogo e 47 capoluoghi di provincia) l’indice medio di performance complessivo si attesta al 56%, tenendo conto sia dell’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (Cam) nei bandi di gara del 2024, sia dell’adozione di politiche in grado di ampliare la portata e l’efficacia del green procurement.

”Gestire correttamente i rifiuti – aggiunge Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente – non significa solo migliorare l’ambiente urbano, ma anche gettare le basi per una pubblica amministrazione più sostenibile in tutti i suoi ambiti. A tal riguardo l’adozione del Green Public Procurement (Gpp), con l’acquisto consapevole di beni e servizi, rappresenta un’altra leva strategica per promuovere la transizione ecologica nelle città, supportando scelte responsabili a livello territoriale”.

Tra i capoluoghi di provincia 100% Gpp, oltre a Cesena, ci sono anche Padova e Milano, mentre Roma, Cremona e Ravenna raggiungono il 95%. Tutti e sei i capoluoghi citati hanno istituito la figura del referente Gpp. Rispetto ai punti da migliorare nell’applicazione di Cam e Gpp, l’Osservatorio Appalti Verdi sottolinea l’importanza del monitoraggio degli acquisti verdi e della nomina del referente Gpp. Ad oggi solo il 5% dei comuni oggetto dell’indagine ha dichiarato di monitorare i propri acquisti verdi, percentuale che sale al 21% tra i capoluoghi; mentre appena il 4% ha nominato un referente Gpp, dato che si attesta al 9% tra i capoluoghi

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