Buccinasco, la protesta: propaganda gender nelle scuole

La reazione di Manuel Imberti

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“Il 19 febbraio il sindaco di Buccinasco, Rino Pruiti, e l’assessore alla cultura, Martina Villa, si sono recati nelle scuole di Buccinasco per donare a nome dell’amministrazione le copie di un libro a tutti gli studenti. Il testo in questione è “La più bella del mondo” scritto da Walter Veltroni, in cui verrebbe spiegata la Costituzione italiana attraverso 12 racconti. La sera stessa sono stato contattato da diverse decine di genitori preoccupati dalla consegna di questo testo ai propri figli, visto il chiaro riferimento a teorie gender e Lgbt all’interno dei racconti” dichiara Manuel Imberti, Consigliere comunale di Buccinasco.

Prosegue Imberti: “Solo in seguito ad un mio post su Facebook e alle lamentele dei genitori è stato consegnato ai bambini un foglio dove si richiede l’autorizzazione per la lettura del testo nelle classi, in vista di un progetto che verrà presentato a maggio. E’ vergognoso che un sindaco e un’assessore, dichiaratamente sostenitori della teoria gender e lgbt, si permettano di portare nelle mani dei bambini questi testi con il solo scopo dell’indottrinamento senza prima chiedere il consenso ai genitori.

Gli stessi due amministratori sono coloro che hanno appeso fuori dal Municipio uno striscione arcobaleno, colorato la cancellata del centro civico con i colori dell’arcobaleno e una panchina con gli stessi colori credendo che tutto sia di loro proprietà a Buccinasco e al servizio della loro propaganda. Chiediamo un intervento del Ministro per la sospensione di questo progetto nelle scuole di Buccinasco. In alcune pagine del testo è evidente il richiamo alla teoria gender, ad esempio nel racconto di un bambino che “Tanto camminava che gli si consumarono le scarpe, le uniche che aveva. Sua zia allora gli regalò le sue. Erano vecchie, sbrindellate e soprattutto avevano i tacchi. Ma per il piccolo Pio la scuola era più importante di tutto. Più delle prese in giro dei compagni di classe che lo vedevano arrivare con le scarpe da donna. […] Parlò. Cercò le frasi e le parole più adatte che spiegassero chiaramente cos’era e com’era l’ingiustizia che separava la fatica di molti dal lusso di pochi. E le trovò. Le trovò perché aveva studiato, perché aveva fatto quei chilometri sui tacchi”.

Inoltre, ho ricevuto una lettera aperta da un gruppo di genitori in cui spiegano la loro contrarietà alla consegna di questo testo ai propri figli e la prosecuzione di questo progetto nelle scuole di Buccinasco perché dopo una lettura, la Costituzione viene raccontata in questi termini: “l’art. 1 della Costituzione con la storia di un ragazzo omosessuale che in epoca fascista mandava la sorellina a portare bigliettini d’amore al suo ragazzo. L’art. 2 con la storia di un ragazzo siciliano, vittima di mafia, che in condizioni di estrema povertà usava le scarpe con i tacchi della zia. L’art. 3 e’ spiegato con la storia di due ragazze lesbiche picchiate perché colte in flagranza e via via si continua così fino all’art. 12. Nel libro si fa anche riferimento all’influenza della Chiesa sullo Stato italiano”.

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