Hanno ottenuto un alloggio dell’Aler, ma senza contatori non hanno potuto utilizzarlo. Una vicenda incredibile che vede una donna con la bimba piccola costretta a vivere in un appartamento della casa d’accoglienza finché le cose non verranno sistemate.
“Non ci hanno detto che mancavano i contatori – spiega – lo abbiamo scoperto entrando in casa”. Questo accadeva alla metà del mese di ottobre dello scorso anno. La donna si è mossa immediatamente tramite gli assistenti sociali e i sindacati, ma Aler inizialmente non ha fornito tutta la documentazione necessaria. E così i tempi si sono allungati. La donna, dopo un periodo da conoscenti, è stata costretta a rivolgersi alla casa d’accoglienza per un alloggio. Ma quelle spese non verranno coperte da nessuno, tanto meno dal Comune.
E dovrà essere lei stessa a provvedere. “Siamo praticamente in mezzo alla strada – afferma – Ho una bimba che frequenta la quinta elementare e per lei è fondamentale avere una casa. Da parte nostra quello che vogliamo venga chiarito è che desideriamo soltanto entrare in un alloggio che ci è stato regolarmente assegnato”. Una buona notizia, frattanto, è appena arrivata per la donna. La documentazione che serviva, finalmente, è stata ottenuta. E i contatori dovrebbero essere sistemati la prossima settimana. Il problema, a questo punto, non è più di Aler. Il distributore avrà un lasso di tempo durante il quale intervenire.